Conte: “No a vacanze sulla neve. A fine mese forse niente più zone rosse”
Giuseppe Conte a “Otto e mezzo” su La7 ha detto che a Natale non si potranno fare vacanze sulla neve. Come Speranza, invita alla prudenza.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in questi giorni è alle prese con la grana “Natale”. Cosa aprire? Cosa consentire e cosa limitare per evitare una nuova esplosione dei contagi dopo settimane di nuovi sacrifici chiesti ai cittadini italiani? Intanto già da molti giorni sia lui sia gli altri ministri continuano a invitare alla prudenza, ma fanno anche filtrare un cauto ottimismo.
Oggi, intervenendo a “Otto e mezzo” su La7, Conte ha ripetuto quanto già aveva detto qualche giorno fa durante la sua partecipazione online all’Assemblea annuale dell’Anci, e cioè che non si può pensare al Natale 2020 come a un Natale qualunque fatto di cenoni, baci e abbracci, la socialità va limitata al minimo indispensabile:
Il periodo natalizio richiede misure ad hoc. Si rischia altrimenti di ripetere il Ferragosto e non ce lo possiamo permettere: consentire tutte occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile. Sullo spostamento tra regioni a Natale, ci stiamo lavorando ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse. Tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc.
Conte, intervistato da Lilli Gruber, è dovuto stare anche un po’ sulla difensiva:
Stiamo agendo con responsabilità, metodo e trasparenza. Ce la stiamo mettendo tutta. Oggi si dice che siamo impreparati alla seconda ondata di Coronavirus. Abbiamo portato sotto controllo la curva nella prima ondata, in tempi anche relativamente brevi. Abbiamo fatto di tutto, abbiamo approvato tutti i possibili protocolli per assicurare un’estate in sicurezza agli italiani. Sarebbe stato impossibile prescrivere misure restrittive in estate, la seconda ondata ha sorpreso tutta l’Europa, noi abbiamo lavorato al massimo. A luglio ho chiesto in Parlamento la proroga dello stato d’emergenza e sono stato duramente attaccato: è difficile mettere d’accordo tutti, l’importante è avere un metodo e proseguire su questa linea. Venerdì spero che l’indice Rt si avvicini a 1, vorrebbe dire che siamo riuscirti a congelare la curva.
Ma intanto, anche se la curva dovesse migliorare il suo andamento, a Natale non saranno ammesse follie:
Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve. Anche per gli impianti da sci, il problema del protocollo è un conto ma tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è incontrollabile e con Merkel e Macron in Europa stiamo lavorando a un protocollo comune europeo. Non è possibile consentire vacanze sulla neve, non possiamo permettercelo.
Conte ha poi anche detto che il governo sta cercando di aprire le scuole prima di Natale, mentre per quanto riguarda i negozi nel periodo natalizio, si cercherà di dilatare l’orario, in modo che si evitino gli assembramenti. L’intento del governo è di “contenere le occasioni di socialità, ma consentire lo scambio di doni” perché ovviamente gli acquisti natalizi fanno girare l’economia.
Speranza: “Con Rt sotto l’1, si aprirà una fase nuova”
Anche il ministro della Salute Roberto Speranza è stato in tv oggi, intervistato dal TG5, facendo trasparire un cauto ottimismo, se pur con continui inviti alla prudenza, come è giusto che sia in questa fase ancora delicata. Il ministro infatti ha spiegato:
Sicuramente in un quadro epidemiologico diverso, con l’indice del contagio Rt sotto 1, potremo valutare di riaprire anche una fase diversa nel Paese. Ma ci vuole molta, molta prudenza, non bisogna correre.
E ha aggiunto che se l’indice Rt è sceso a 1,18 e i casi di positività al coronavirus non aumentano più in modo esponenziale, vuol dire che “le misure che abbiamo adottato nelle ultime settimane stanno dando i primi effetti”. Tuttavia, ha sottolineato Speranza, “ci vuole ancora tanta cautela e prudenza” perché “c’è ancora una pressione molto molto alta sulle nostre strutture sanitarie”.
Per quanto riguarda i vaccini, il ministro Speranza ha detto:
I vaccini sono stati una conquista dell’umanità. Le grandi agenzie che danno le autorizzazioni, quella europea e quella italiana faranno tutte le verifiche del caso. Un vaccino potrà essere somministrato su una persona soltanto in condizioni di piena e assoluta sicurezza.