Coprifuoco addio da metà maggio?
I partiti di maggioranza verso la convergenza: allentamento graduale del coprifuoco da metà maggio? Salvini vorrebbe eliminarlo da lunedì
Il coprifuoco continua ad essere uno dei tempi più dibattuti nelle riunioni di maggioranza. Secondo le ultime indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi si va verso una revisione della misura, perché sebbene la Lega sia il partito più pressante su questo versante, anche le posizioni dei meno remissivi si stanno ammorbidendo. Compatibilmente con l’andamento della curva epidemiologica, si va verso uno slittamento del coprifuoco dalle 22 alle 23 e la decisione potrebbe arrivare tra il 15 e il 17 maggio. Si tratterebbe di una decisione di compromesso e comunque provvisoria tra le posizioni più spinte e quelle più morbide.
La richiesta di Salvini: addio coprifuoco dal 10 maggio
Matteo Salvini chiede senza mezzi termini la soppressione del coprifuoco e già a partire da lunedì 10 maggio. Gli fa eco il collega di partito, il sottosegretario ed ex ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio: “È già tardi, ma se non si riapre entro metà maggio il disastro è fatto. Avremmo fatto peggio di Conte”, dichiara al Giornale d’Italia. La riapertura delle attività nelle zone gialle sta già fronteggiando diversi ostacoli proprio dovuti al coprifuoco, a partire dalle attività di ristorazione, che hanno a cena un margine di movimento molto ristretto per tornare alla normalità.
La posizione delle regioni
Fa quasi specie che tra i leghisti ci sia chi è molto più cauto, come il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che è tra l’altro anche il presidente della Conferenza delle Regioni. Fedriga invita a non concentrare il dibattito delle riaperture solo sul coprifuoco (ieri vi abbiamo parlato anche dell’incognita meteo per la ristorazione all’aperto): “Dobbiamo guardare a tutto tondo il problema. Mi auguro che il coprifuoco possa avere gradualità, per arrivare a toglierlo. Ma se ci fosse la necessità ancora di qualche settimana – sottolinea l’esponente del Carroccio – nessuno si straccerà le vesti. È fondamentale riaprire qualche attività con la massima sicurezza”.
Disponibile a lavorare ad uno slittamento del coprifuoco il governatore del Lazio, Luca Zingaretti, che intervenuto ad Agorà su Rai Tre ha dichiarato: “Il tasso di contagio sta scendendo e i morti calano anche perché c’è il coprifuoco. Abbiamo capito che bisogna legare la rimozione di alcune misure al calo dei contagi. Quindi dobbiamo fidarci del rapporto che c’è tra questi risultati e la possibilità di andare avanti nelle riaperture”.
Il CTS contrario, a Draghi l’obbligo di sintesi
A Mario Draghi il compito di trovare una sintesi, sentito il parere del Comitato Tecnico Scientifico: il premier potrebbe mediare per un allentamento graduale della misura, o addirittura cedere al pressing eliminando del tutto il coprifuoco. A proposito, gli scienziati fin qui si sono sempre dimostrati oltranzisti su questo tema: anche se non ci sono evidenze scientifiche sul fatto che un’ora in più di movimento serale possa aumentare i rischi di contagio, c’è la convinzione che prima le persone rientrano a casa e meglio è. Ovviamente, come ribadito di recente anche dall’immunologo Sergio Abrignani, anch’egli componente del CTS, loro danno “consigli” all’esecutivo, cui spetta poi la responsabilità politica delle scelte.