Coronavirus: ancora giù tasso di positività, ma mortalità alta a novembre

Dai dati di oggi sulla pandemia emerge un quadro in miglioramento dal punto di vista dei contagi, ma i morti sono ancora tanti

1 Dicembre 2020 21:01

Dai dati sull’emergenza coronavirus pubblicati oggi dal ministero della Salute e dalla Protezione Civile, emerge che il tasso di positività, ovvero il rapporto tra nuovi positivi e tamponi eseguiti è sceso dell’1,9%. Nello specifico, nelle ultime 24 ore si sono registrati 19.350 nuovi casi su 182.100 tamponi: rispetto al giorno prima, dunque, il numero dei positivi rispetto ai test è sceso del 10,6%, contro il 12,5% del giorno prima. Un dato incoraggiante, che però non deve indurre a facili entusiasmi.

Potremmo riassumere così i pensiero di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute: “Abbiamo incidenze ancora elevate anche se Rt scende – ammonisce – Rispetto al numero di tamponi siamo di poco al di sopra del 10%. Percentuale che tende ad abbassarsi ma ancora abbastanza critica”.

Coronavirus: mortalità +75% al Nord nel mese di novembre

A preoccupare in particolar modo è il numero dei morti, ancora molto alto: nelle ultime 24 ore se ne sono registrati 785, per un totale da inizio pandemia in Italia di 56.361. Secondo i dati del monitoraggio realizzato dal ministero della Salute e dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, nelle città del Nord a novembre si è registrato un aumento della mortalità giornaliera del 75%. A guidare questa classifica negativa la città di Torino con un incremento del 111%, seguono Genova (+96%) e Milano (+83%). Al Centro-Sud le percentuali sono più basse ma ugualmente preoccupanti, con Roma e Bari che registrano +58%, ma stanno peggio Perugia (+66%) e Palermo (+67%).

“Resta alto il numero dei decessi, 785, ieri erano 672 – insiste Rezza – I 19.350 test positivi di oggi sono in aumento rispetto a ieri ma con un numero di tamponi maggiori; ma nel confronto con una o due settimane fa abbiamo una situazione in miglioramento. Il che non vuol dire che sia una situazione di tutta tranquillità. Ricordo che la scorsa settimana l’incidenza era 700 casi per 100mila abitanti, una delle più alte in Ue dopo Svizzera, Austria e Slovenia”.

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