Bollettino Coronavirus 28 dicembre: 8.585 nuovi positivi e 445 vittime. I ricoveri continuano a salire
Il bollettino coronavirus del 28 dicembre 2020 riflette il drastico calo di tamponi del periodo natalizio: 8.585 nuovi positivi e 445 vittime.
Il bollettino diffuso dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute sulla diffusione del contagio da coronavirus COVID-19 continua a riflette il drastico calo dei tamponi legato al periodo del Natale. Nelle ultime 24 ore sono stati analizzati “solo” 68.681 tamponi – 10mila in più del giorno precedente, 59.879 – e da questi sono emersi 8.585 nuovi casi di COVID, in linea coi numeri diffusi ieri. Oggi il rapporto tra i tamponi eseguiti e i positivi è sceso al 12,5% rispetto al 14.89% di ieri.
La Regione che anche oggi ha registrato il più altro incremento di positivi è il Veneto (+2.782), che resta la Regione col più alto numero di persone attualmente positive (90.942) seguita dalla Campania (79.296, 433 solo nelle ultime 24 ore) e dal Lazio con 76.070 attualmente positivi e 966 casi in più rispetto a ieri. Il Veneto, però, è anche la Regione che ha analizzato più tamponi: 10.845 nelle ultime 24 ore contro i 10.444 del Lazio e i 5.486 della Lombardia.
Oggi, confermando il trend di ieri, i ricoveri hanno continuato a salire: 361 in più rispetto a ieri per un totale di 23.932 persone ricoverate in ospedale con sintomi dell’infezione da COVID. Scendono di 15 unità i ricoveri in terapia intensiva, ma i nuovi ingressi nelle ultime ore sono stati 167, più di ieri..
Rispetto a ieri si sono registrati anche piĂą decessi, 445 contro i 298 comunicati il 27 dicembre.
Coronavirus, lo schema dei dati del 28 dicembre 2020
Ecco uno schema coi dati più rilevanti del bollettino di oggi sul coronavirus in Italia:
– 8.585 nuovi casi (ieri erano stati 8.913)
– 2.056.277 casi totali
– 445 morti (ieri erano stati 298)
– 72.370 morti in totale
– 29.665 nuovi guariti (ieri erano stati 7.798)
– 2.565 persone in terapia intensiva (-15, ma 167 nuovi ingressi. Ieri erano 2.580)
– 1.408.686 dimessi e guariti in totale
– 548.724 persone in isolamento domiciliare
– 23.932 persone ricoverate con sintomi (+361, ieri erano 23.571)
– 575.221 attualmente positivi
– 68.681 tamponi effettuati (ieri erano stati 59.879, 26.114.818 in totale)
Coronavirus, la distribuzione in Italia al 28 dicembre 2020
Questa è la distribuzione degli attualmente positivi tra le regioni italiane:
54.765 in Lombardia (+573)
90.942 in Veneto (+2.782)
30.303 in Piemonte (+313)
79.296 in Campania (+433)
58.298 in Emilia-Romagna (+750)
76.070 nel Lazio (+966)
10.284 in Toscana (+181)
33.246 in Sicilia (+650)
53.157 in Puglia (+645)
5.688 in Liguria (+173)
12.112 in Friuli Venezia Giulia (+187)
9.737 nelle Marche (+131)
11.545 in Abruzzo (+41)
16.344 in Sardegna (+156)
3.558 in Umbria (+88)
10.607 a Bolzano (+120)
1.821 a Trento (+99)
8.701 in Calabria (+212)
494 in Valle d’Aosta (+61)
5.930 in Basilicata (+17)
2.323 in Molise (+7)
Coronavirus: da oggi Italia “arancione fino al 30 dicembre”
Da oggi, lunedì 28 dicembre, fino a mercoledì 30 l’Italia torna zona arancione. Il lockdown soft per il Natale viene sospeso, ma l’Italia tornerà zona rossa dal 31 dicembre fino al 3 gennaio. Dopo un solo giorno di misure più leggere, nuova zona rossa il 5 e il 6 gennaio, poi si dovrebbe tornare alle colorazioni delle varie zone antecedenti all’ultimo Dpcm, numero di contagi permettendo. Nelle giornate in zona arancione potranno riaprire bar e ristoranti con la modalità di asporto fino alle 22. Rimane il divieto di spostamento oltre le 22 per tutto il periodo natalizio.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, intanto promette che entro il mese di aprile saranno stati vaccinati 13 milioni di italiani. “Oggi siamo a una svolta. Finalmente abbiamo l’arma per vincere la guerra”, dichiara a La Stampa, ma aggiunge che occorra “evitare che un pezzo di Paese profondo possa illudersi che abbiamo già vinto. Sarebbe devastante”. Quanto alla polemica sulle dosi maggiori di vaccini fornite alla Germania, “è una stupidaggine” sottolinea, perché la ripartizione è fissa ed è stata decisa dall’Unione Europea.