Covid, nel 2020 in Italia morte oltre 700mila persone. Male il saldo nati-decessi
Questo è quanto emerge da una prima stima fatta dal presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo in attesa dei dati definitivi
L’effetto Covid ha inevitabilmente condizionato il 2020. Per l’Italia è stato un anno da dimenticare anche dal punto di vista demografico: i morti oltre quota 700mila. Sono 1990 al giorno, di cui 200 a causa del Coronavirus. Le nascite, invece, potrebbero essere sotto la soglia di 400mila. Questo è quanto emerge da una prima stima fatta dal presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo nella pubblicazione “Primi riscontri e riflessioni sul bilancio demografico del 2020”.
IL CONFRONTO
Mai così male dall’influenza spagnola del 1918. In attesa dei dati definitivi, le cifre che balzano subito agli occhi sono quelle riguardanti il margine superiore dei 700mila morti, oltrepassato soltanto nel 1920 e nel pieno della seconda guerra mondiale, e il limite inferiore dei 400mila nati, una soglia mai raggiunta negli oltre 150 anni di Unità Nazionale.
LE PAROLE DI BLANGIARDO
“Si tratta di due sconfinamenti – spiega Blangiardo – che, di riflesso, spingerebbero il valore negativo del saldo naturale oltre le 300 mila unità; un risultato che, nella storia del nostro Paese, si era visto unicamente nel 1918, allorché l’epidemia della spagnola contribuì a determinare circa metà degli 1,3 milioni dei decessi registrati in quel catastrofico anno”.
I DECESSI
Dallo studio preliminare del presidente Istat si evince che sono 726mila decessi in un anno, la media giornaliera è di 1990 morti. Si tratta di un netto aumento 223 unità, rispetto al quinquennio precedente e che combacia con il dato ufficiale delle circa 200 persone mediamente decedute ogni giorno per Covid.
NASCITE
Prima ancora dell’inizio della pandemia era stato registrato un trend di notevole riduzione delle nascite. Nel periodo gennaio-agosto 2020 c’era stato un calo di nati del 2,3%. Il presidente Blangiardo scrive:
“Tale andamento, se mantenuto per il successivo bimestre settembre-ottobre, ancora legato a concepimenti del tutto COVID-free, porterebbe il totale dei nati nei primi dieci mesi del 2020 a 343 mila unità”.
L’impatto del Covid sulle mancate nascite, però, deve ancora vedersi.