Crisanti: “Moralmente inaccettabile riaprire a Natale”

Il microbiologo Andrea Crisanti ritiene che non si possa riaprire a Natale perché ci sono ancora 500 morti al giorno. Ecco che cosa ha detto.

17 Novembre 2020 16:18

Andrea Crisanti, uno degli esperti più gettonati dai media mainstream quando si tratta di parlare di coronavirus (cioè sempre), oggi è intervenuto ad Agorà, trasmissione di Raitre, per parlare di quello che ci aspetta e cioè, visto che siamo a metà novembre, del periodo natalizio. Come sarà il Natale col Covid?

Crisanti, uno dei massimi sostenitori della necessità del lockdown, ha le idee molto chiare:

Sarebbe moralmente inaccettabile se riaprissimo tutto a Natale, per fare tutto il casino fatto in Sardegna quest’estate e ricominciare dall’inizio.

Il direttore di Microbiologia e Virologia all’Università di Padova ha spiegato:

I casi non stanno aumentando al ritmo della settimana scorsa. Se ieri fossero stati fatti 210-220mila casi, saremmo arrivati a circa 36-37mila casi. Quindi ci troviamo davanti a piccole variazioni rispetto al numero dei casi. Sicuramente le misure hanno avuto l’effetto di rallentare l’andamento della curva: la prossima settimana vedremo se la curva inizierà a scendere. Se non scende, bisogna fare qualche altra cosa. Sono morte novemila persone dall’inizio della seconda ondata, le famiglie stanno pagando un prezzo emotivo immenso.

Secondo Crisanti il governo sta riuscendo a bilanciare salvaguardia della salute da una parte e dell’economia dall’altra:

L’obiettivo del governo era smorzare il picco senza compromettere la componente economica che si vuole preservare. È un obiettivo che in qualche modo stanno raggiungendo. Stiamo imponendo un sacrificio importante agli italiani, stiamo accettando un sacrificio sociale ed emotivo ogni giorno con 500 morti.

Intanto, però, alcune regioni con numeri ancora pessimi, pretendono di uscire dal lockdown…

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