Crisi di governo? Renzi: “Prima del voto verificare se c’è una nuova maggioranza”
Renzi: “Io non lavoro per la crisi del governo, lavoro per evitare la crisi del Paese”. Zingaretti: “Dare spazio ora a rigidità è da irresponsabili”
Acque agitate nella maggioranza anche dopo il voto parlamentare favorevole alla risoluzione sulla riforma del Mes. L’oggetto della discordia è la cabina di regia che dovrebbe gestire le risorse del Recovery fund, risorse che in ogni caso non arriverebbero materialmente prima del prossimo autunno. Italia Viva contesta l’orientamento di affidare il Recovery plan a task force o tecnici: il partito di Renzi è convinto che dovrebbe essere in primo luogo la politica a gestire il piano di ripresa.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti difende il premier Giuseppe Conte messo nel mirino da IV e sui social chiarisce: “Non partecipiamo ad alcuna presunta competizione all’interno della maggioranza, che ci dovrebbe vedere schierati da una parte o dall’altra. È da irresponsabili dare spazio a rigidità e incomprensioni”. Secondo Zingaretti, i problemi nella maggioranza vanno “valutati e risolti nel quadro di un limpido confronto tra l’insieme del governo e le forze politiche che lo sostengono” perché “ricomporre le differenze per continuare degnamente a guidare il Paese non è una perdita di tempo”.
Nessuno in questa maggioranza sembra avere interesse o intenzione di andare al voto, perché sarebbe irresponsabile in un momento di crisi sanitaria ed economica come questa e perché almeno due dei tre partiti che sostengono il governo (IV e M5S) temono la prova del voto, sondaggi alla mano.
Renzi in una intervista pubblicata oggi dal Messaggero spiega che in caso di crisi di governo prima di andare al voto bisognerà prima verificare “se c’è una maggioranza” alternativa in parlamento. “Mi accusano di cercare la rottura ma lavoro per salvare il Paese. Scommetto su ampia compagine parlamentare per andare a elezioni nel 2023” dice l’ex premier.
Che sul Recovery fund aggiunge: “Ci sono duecento miliardi di euro che appartengono ai nostri figli, che noi prendiamo in prestito aumentando il debito pubblico e che servono per il futuro dell’Italia. Non accetto che qualcuno voglia spenderli alla chetichella, senza passare dal Parlamento. E non accetto che qualcuno possa esautorare il governo con task force e poteri sostitutivi. Io non lavoro per la crisi del governo, lavoro per evitare la crisi del Paese”.