Via libera al Decreto Sostegni Bis da 40 miliardi. Ecco cosa prevede
Il Consiglio Dei Ministri ha varato il nuovo Decreto Sostegni Bis da 40 miliardi di euro destinati a quattro settori: Imprese, Lavoro, Giovani e Salute.
Il Consiglio dei Ministri ha dato oggi il via libera al cosiddetto Decreto Sostegni bis, ufficialmente Decreto “Imprese, Lavoro, Giovani e Salute“, il nuovo testo che punta ad alleggerire le conseguenze della pandemia per una serie di categorie con uno stanziamento da 40 miliardi di euro destinati ai settori che danno il nome al decreto: le imprese, il lavoro, i giovani e la salute.
Non aiuti a pioggia, come accaduto in passato, ma misure più ponderate che dovrebbero avere effetti anche sul lungo periodo. A presentare le misure in conferenza stampa sono stati il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Ministro del Lavoro Andrea Orlando che hanno così riassunto la suddivisione dei 40 miliardi messi in campo: “17 a imprese e professioni, 9 sempre alle imprese per la liquidità e l’accesso al credito, 4 per i lavoratori e le fasce in difficoltà“.
3,34 miliardi di risorse al turismo
Il governo ha deciso di destinare altri 3,34 miliardi di risorse al comparto turistico che ad oggi risulta essere tra i più colpiti dalla pandemia e al quale erano già stati riservati 1,7 miliardi di euro grazie al primo Decreto Sostegni.
Risorse per la montagna, gli operatori del settore, ma anche per le città d’arte e i lavoratori stagionali, con agevolazioni contributive, credito d’imposta per canoni locazione e credito d’imposta bis. 150 milioni saranno riservati per sostenere le agenzie di viaggio, i tour operator, le guide turistiche e le imprese del settore, mentre il confermato bonus vacanze sarà ampliato e potrà essere utilizzato anche presso le agenzie di viaggio e i tour operator, a patto che la destinazione sia in Italia.
Decreto Sostegni Bis: ci sono anche ristori a fondo perduto. A chi spettano?
Ammontano a 15,4 miliardi di euro i ristori a fondo perduto previsti dal nuovo Decreto, che ricalcano quelli già fissati dal precedente decreto Sostegni. I lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport che si erano visti riconoscere un’indennità di una tantum di 2.400 euro riceveranno una seconda indennità fissata a 1.600 euro.
Per ottenere il contributo a fondo perduto è necessario aver lavorato per almeno 30 giorni tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del Decreto Sostegno Bis, non essere titolari di pensione né di rapporto di lavoro dipendente né di Naspi.
100 milioni alle attività economiche chiuse per almeno quattro mesi
Il testo prevede un contributo di 100 milioni per le attività economiche che sono rimaste chiuse per almeno 4 mesi “tra il primo gennaio 2021 e la data di conversione del presente decreto“, si legge nel testo. I soggetti beneficiari e l’ammontare dell’aiuto sono determinati tenendo conto delle misure di ristoro già adottate per specifici settori economici nonché dei contributi a fondo perduto concessi.
A fissare i requisiti e le modalità di erogazione sarà un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che verrà messo a punto nei prossimi giorni, ma il premier Draghi ha già assicurato che le erogazioni avvedranno entro 30 giorni dalla firma del decreto.
Le altre novità introdotto dal decreto Sostegni Bis
Il nuovo decreto riconoscerà ulteriori quattro quote mensili di reddito di emergenza a chi ne farà domanda. Le mensilità aggiunte sono quelle di giugno, luglio, agosto e settembre 2021. Alle famiglie in difficoltà, però, verranno destinati anche una serie di aiuti sotto forma di bonus spesa, affitto e bollette:
Al fine di consentire ai comuni l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, nonché di sostegno alle famiglie che versano in stato di bisogno per il pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche è istituito nello stato di previsione del ministero dell’interno un fondo di 500 milioni di euro per l’anno 2021.
Le attività di riscossione restano sospese fino al 30 giugno, mentre la tanto discussa plastic tax slitta al prossimo anno: entrerà in vigore, salvo ulteriori proroghe, il 1° gennaio 2022.