Ex Ilva, Ambiente Svenduto. Condannati i fratelli Fabio e Nicola Riva
L’attesa sentenza del maxi processo per il disastro ambientale provocato dall’ex Ilva di Taranto è arrivata. Tutte le condanne.
Gli ex proprietari dell’Ilva di Taranto, i fratelli Fabio e Nicola Riva, sono stati condannati oggi dalla Corte d’Assise di Taranto nell’ambito del processo Ambiente Svenduto sull’inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento siderurgico. Fabio Riva, accusato di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, è stato condannato a 22 anni di carcere.
20 anni di carcere è la pena inflitta al fratello Nicola Riva, per il quale la pubblica accusa aveva chiesto 25 anni. Condannato anche l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola: 3 anni e sei mesi di carcere, e non 5 come chiesto dall’accusa, per “concussione aggravata in concorso“.
La sentenza 9 anni dopo l’avvio dell’inchiesta
La storica sentenza è arrivata oggi dopo giorni di camera di consiglio e nove anni dopo l’avvio dell’inchiesta. Era il 2012 quando il gip Patrizia Todisco, accogliendo la richiesta della Procura di Taranto, dispose il sequestro dell’area a caldo dopo che due maxi perizie, una epidemiologica e una ambientale, avevano provato un collegamento tra eventi di malattie e morte nella popolazione di Taranto e le emissioni dell’acciaieria.
Ogni anno, secondo le perizie, dall’ex Ilva si sollevavano 700 tonnellate di polveri destinate ad abbattersi sulla città di Taranto e, in modo particolare, nel quartiere Tamburi dove l’incidenza di decessi e malattie respiratorie è più alta rispetto al resto della città e al resto dell’Italia.
Le indagini che si sono susseguite nel corso degli anni hanno portato al processo per 47 imputati – 3 società e 44 persone – e, oggi, alle prime condanne storiche. Oltre ai tre già citati, la Corte d’Assise di Taranto ha condannato:
- Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazione istituzionali, a 21 anni e 6 mesi di carcere;
- Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento di Taranto, a 21 anni di carcere;
- Lorenzo Liberti, ex consulente della procura, a 17 anni e 6 mesi di carcere;
- Adolfo Buffo, ex direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto, a 4 anni di reclusione;
- Gianni Florido, ex presidente della Provincia, a 3 anni di reclusione;
- Michele Conserva, ex assessore provinciale all’ambiente, a 3 anni di reclusione;
Taranto, disposta anche la confisca degli impianti
Non solo condanne. La Corte d’Assise di Taranto ha deciso anche di disporre la confisca degli impianti dell’area a caldo, gli stessi che furono sottoposti a sequestro il 26 luglio 2012, all’avvio dell’inchiesta. Disposta anche la confisca delle tre società imputate nel maxi procedimento: Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni Elettrici.
https://www.blogo.it/post/458089/ex-ilva-accordo-arcelormittal-governo