Focolaio di COVID-19 nella comunità di San Patrignano: 40 casi accertati
La Comunità San Patrignano resterà isolata per le prossime tre settimane. Tamponi a tappeto a tutti gli ospiti della struttura e al personale.
La comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano, alle porte di Rimini, si trova per la prima volta dall’inizio della pandemia a fare i conti col coronavirus COVID-19. È di oggi la conferma di 37 nuovi casi di COVID tra i circa mille ospiti della struttura di riabilitazione, che si aggiungono ai tre casi certificati alla fine di ottobre, tre ragazze già fortemente debilitate trasferite in terapia intensiva a Rimini nei giorni scorsi.
La struttura si era già organizzata per fornire agli eventuali pazienti positivi al COVID-19 le prime cure e le tre pazienti che si sono aggravate nei giorni scorsi stavano proprio ricevendo le cure di primo livello all’interno della comunità, in un’area separata dal resto della struttura e con personale dedicato grazie anche alla collaborazione dell’ospedale di Rimini.
Il virus, però, in qualche modo è riuscito a diffondersi anche tra gli altri ospiti della struttura, come confermato oggi da Antonio Boschini, responsabile sanitario e terapeutico di San Patrignano:
Se eravamo riusciti a passare indenni l’ondata di marzo, questa volta dobbiamo fare anche noi i conti con il COVID-19. Purtroppo erano comunque tanti i contatti della comunità con l’esterno e il virus ha trovato il modo di entrare. La fortuna è che ad oggi, ad eccezione dei tre casi della casa alloggio in cui il virus ha colpito persone già fortemente debilitate, tutti i ragazzi positivi stanno bene o presentano lievi sintomi.
Tamponi a tappeto tra gli ospiti di San Patrignano
Dopo la scoperta dei nuovi positivi, tutti gli ospiti della comunità di San Patrignano e il personale in servizio nella struttura saranno sottoposti a tamponi e in attesa dei risultati “San Patrignano ha di fatto attuato una quarantena volontaria di tutti quei settori di cui i ragazzi fanno parte, isolando loro stessi e i compagni con cui hanno avuto contatti“.
Nel frattempo, almeno per le prossime tre settimane, la struttura rimarrà isolata. Le visite dall’esterno rimarranno sospese e anche le attività all’interno della comunità verranno interrotte per le prossime due settimane così da evitare i contatti tra gli ospiti di settori differenti.