Gli USA chiedono sospensione del vaccino Johnson & Johnson. L’Italia attende l’EMA
L’azienda ha comunicato che, in accordo con le autorità Ue, ha deciso di rinviare le consegne in Europa in chiave precauzionale
Mentre in Italia arrivano prime dosi del vaccino Janssen della Johnson & Johnson, gli Stati Uniti ne chiedono la sospensione della somministrazione per indagare su segnalazioni di coaguli di sangue potenzialmente pericolosi. In una dichiarazione congiunta martedì, i Centers for Disease Control and Prevention e la Food and Drug Administration hanno affermato che stanno indagando su coaguli insoliti in sei donne che si sono presentati da 6 a 13 giorni dopo la vaccinazione. I coaguli si sono verificati nelle vene che drenano il sangue dal cervello insieme alle piastrine basse. Tutti e sei i casi riguardavano donne di età compresa tra 18 e 48 anni.
LA SITUAZIONE
Negli Stati Uniti sono state somministrate più di 6,8 milioni di dosi del vaccino J&J, la stragrande maggioranza senza effetti collaterali lievi o nulli. I Cdc e la Fda raccomandano una “pausa come misura di estrema precauzione” in attesa che domani venga convocato l’Advisory Committee on Immunization Practices, comitato del Cdc per le vaccinazioni, “per analizzare” i casi di trombosi che si sono verificati in almeno sei donne vaccinate.
In una dichiarazione congiunta Anne Schuchat, vice direttrice principale del CDC, e Peter Marks, direttore del Center for FDA Biologics Evaluation and Research, spiegano: “Fino a quando il processo non sarà completo, raccomandiamo una pausa nell’uso di questo vaccino per un’abbondanza di cautela“. Secondo quanto scrive il New York Times, i sei casi di trombosi rilevati sono particolarmente rari e sono note come trombosi venosa cerebrale, la stessa reazione avversa rilevata dopo le vaccinazioni con AstraZeneca.
Johnson & Johnson ha affermato di essere a conoscenza delle segnalazioni di “eventi tromboembolici” o di coaguli di sangue, ma che non è stato stabilito alcun collegamento con il suo vaccino. “Siamo consapevoli che eventi tromboembolici, inclusi quelli con trombocitopenia, sono stati segnalati con i vaccini Covid-19”, ha detto Johnson & Johnson in una nota. “Al momento, non è stata stabilita una chiara relazione causale tra questi rari eventi e il vaccino Janssen Covid-19”. Anche se l’azienda ha comunicato che, in accordo con le autorità Ue, ha anche deciso di rinviare le consegne in Europa in chiave precauzionale.
LE DOSI IN ITALIA
Le dosi Johnson & Johnson che arriveranno nel pomeriggio all’hub della Difesa di Pratica di Mare sono 184mila. Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia. Queste dosi, insieme ai circa 175mila vaccini di AstraZeneca fanno parte dei 4,2 mln di dosi che giungeranno in Italia nel periodo 15-22 aprile per entrare nella disponibilità delle Regioni. L’eventuale sospensione del vaccino Johnson & Johnson rappresenterebbe un grande problema per l’Italia visto che il piano vaccinale conta sul suo arrivo. Entro la fine di aprile sono attese 400-500mila dosi del vaccino americano ed un nuovo ritardo dopo quelle di AstraZeneca significherebbe un’ulteriore brusca frenata nella campagna vaccinale. Quello di J&J è il quarto vaccino disponibile nel nostro paese dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca.
La posizione dell’Italia
La posizione dell’Italia sul vaccino anti-COVID di Johnson & Johnson è di cautela. Proprio come accaduto col siero di AstraZeneca, la questione dovrebbe risolversi nel giro di pochi giorni e sarà la valutazione dell’EMA, che già dalla settimana scorsa sta analizzando la documentazione relativa ai rari casi di trombosi, a decretare anche le modalità con cui l’Italia integrerà il vaccino J&J nella campagna vaccinale.
Oggi, dopo una riunione con gli esperti dell’AIFA, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato l’importanza di questo siero – all’Italia spettano oltre 8 milioni di dosi – e la cautela con cui ci si muoverà:
Valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli Usa ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore ma io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perchè è un vaccino importante.
AUSTRALIA NON COMPRA VACCINO J&J
I vaccini J&J e AstraZeneca sono realizzati con la stessa tecnologia. I principali vaccini anti Covid addestrano il corpo a riconoscere la proteina spike che ricopre la superficie esterna del coronavirus. Ma i vaccini J&J e AstraZeneca utilizzano un virus del raffreddore, chiamato adenovirus, per trasportare il gene spike nel corpo. J&J utilizza un adenovirus umano per creare il suo vaccino mentre AstraZeneca utilizza una versione di scimpanzé. Considerato che il vaccino americano è formulato sullo stesso principio di AstraZeneca, il ministro della Salute australiano Greg Hunt ha comunicato la decisione del governo di non acquistare il siero prodotto da Johnson & Johnson. Queste le parole di Hunt: “Johnson&Johnson è un altro vaccino vettoriale virale e non raccomandiamo, in questo momento, che il governo acquisti qualsiasi ulteriore vaccino vettoriale virale“.