Il governo Draghi rischia di sabotare la campagna vaccinale senza rendersene conto?
Il silenzio del governo Draghi rischia di arenare la campagna di vaccinazione più dei comunicati secchi dell’AIFA sul vaccino di AstraZeneca.
L’AIFA vieta in via precauzionale l’uso del vaccino anti-COVID di AstraZeneca in tutta Italia. Anzi no, è un comunicato falso di cui si sta già occupando la Polizia Postale. Anzi no, alla fine è vero, ma il sito ufficiale dell’AIFA crolla sotto al boom di richieste di maggiori info e i canali social ufficiali dell’Agenzia Italiana del Farmaco tacciono, così come nulla arriva dagli altri canali istituzionali, da quelli del Ministero della Salute a quelli di Palazzo Chigi, sempre più taciturni in un momento così delicato in cui i cittadini hanno bisogno di risposte e di rassicurazioni tempestive.
Abbiamo trascorso il primo anno di pandemia con un Presidente del Consiglio che per molti era anche fin troppo presente. Conte è stato accusato di lavorare col favore delle tenebre perchè le comunicazioni ufficiali, col premier sempre presente e pronto a spiegare ai cittadini cosa sarebbe successo, arrivavano spesso in tarda serata e spesso con scarso preavviso per i cittadini. Ma le comunicazioni, soprattutto nei momenti più delicati, non sono mai mancate. E il premier Conte ci ha sempre messo la faccia.
Nuovo governo, nuovo modus operandi. Siamo tutti d’accordo sul fatto che Giuseppe Conte, complice anche quel Casalino che aveva alle spalle, fosse sovraesposto. Ad un mese esatto dall’insediamento del governo Draghi, però, è altrettanto chiaro a tutti che il nuovo premier preferisce stare lontano dai riflettori, anche se il ruolo che ha accettato di ricoprire richiederebbe, in un momento così delicato, una comunicazione più diretta coi cittadini.
Ad oggi Draghi si è rivolto ai cittadini una sola volta e l’ha fatto con un breve videomessaggio. Nessuna conferenza stampa – a quella per il primo DPCM ha inviato i Ministri Speranza e Gelmini – nessuna risposta alle domande dei giornalisti. Lo abbiamo sentito parlare al Senato per chiedere la fiducia al Parlamento e venerdì scorso quando si è recato al centro vaccini di Fiumicino per lo stesso evento in cui il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato la zona rossa per l’intera regione a partire dal lunedì successivo.
Il governo Draghi sta sabotando la campagna di vaccinazione senza rendersene conto?
Di fronte alla comunicazione dell’AIFA sulla sospensione di un lotto dei vaccini di AstraZeneca, la settimana scorsa, in un momento in cui la campagna di vaccinazione sta procedendo a rilento con l’Italia che ha puntato molto proprio su AstraZeneca, nessuno tra i vertici dell’esecutivo si è preso la briga, immaginando le conseguenze di tale annuncio, di sedersi davanti ad una telecamera coi vertici dell’AIFA al proprio fianco, per rassicurare i cittadini e spiegare, in modo chiaro, il perchè di quella decisione. Il compito di rassicurare chi deve essere vaccinato è stato lasciato a comunicati stampa e qualche dichiarazione.
Quando dai centri vaccinali è iniziata ad arrivare la conferma che molti cittadini non si erano presentati agli appuntamenti fissati per ricevere la dose di vaccino prenotata con largo anticipo, Draghi si è recato a Fiumicino per presentare il nuovo piano vaccini. Un evento pomeridiano e solo parzialmente coperto dalla stampa, non una diretta da Palazzo Chigi coi giornalisti pronti a fare domande e riportare le preoccupazioni dei cittadini.
L’apice di questo silenzio è stato raggiunto oggi, quando l’AIFA ha annunciato la sospensione in via precauzionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca in tutto il Paese. In Francia è stato il Presidente Emmanuel Macron a comunicarlo ai cittadini, la Germania ha affidato quel compito ad un portavoce del Ministero della Salute. In Italia? Le agenzie di stampa e un comunicato pubblicato sul sito ufficiale dell’AIFA, crollato in pochi secondi per il boom di accessi al sito.
Per quasi un’ora il silenzio assoluto a tutti i livelli. Poi, a sorpresa, il profilo ufficiale dell’AIFA su Twitter ha fornito un breve aggiornamento:
Nessun dettaglio, nessuna spiegazione approfondita. Pochi caratteri a cui sono seguite, sempre con clamoroso ritardo, le parole del Ministro della Salute Roberto Speranza:
Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su AstraZeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione.
Serve chiarezza, ma il governo sceglie il silenzio
La comunicazione è fondamentale e la precisione nella comunicazione lo è ancora di più, specie quando dai centri di vaccinazione arriva l’allarme sulla mancata presentazione di centinaia e centinaia di cittadini. Il 14 marzo l’AIFA “rassicura fortemente i cittadini sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca per una ottimale adesione alla campagna vaccinale in corso” e il giorno dopo la stessa AIFA “ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca COVID-19 su tutto il territorio nazionale“.
Il comunicato ufficiale spiega che “tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei“. Cosa devono pensare i cittadini? Che la sicurezza ostentata dall’AIFA è vacillata in 24 ore solo perché gli enti di altri Paesi europei hanno preso decisioni diverse? O che sono emersi altri dettagli di cui non viene dato conto e che hanno spinto l’AIFA a questa decisione? Chi si occupa di fare un punto chiaro della situazione e parlare ai cittadini più suscettibili e già restii al vaccino per chiarire loro che non ci sono rischi legati al vaccino di AstraZeneca?
La campagna di vaccinazione rischia di subire un duro stop e nessuno si è preoccupato di indire una conferenza stampa per fare un punto della situazione. Non lo ha fatto l’AIFA, che va avanti a comunicati stampa, non lo ha fatto il nuovo Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID-19 e non lo ha fatto neanche il Ministro della Salute Roberto Speranza.
E, soprattutto, non lo ha fatto il Presidente del Consiglio Mario Draghi, a cui gli italiani guardano per uscire da questo difficile periodo di pandemia. Questo silenzio rischia di sabotare la campagna di vaccinazione più di quanto non stiano facendo i comunicati privi di dettagli e il modo in cui la stampa li interpreta. Siamo davvero sicuri che la strategia scelta da Draghi non sia controproducente?