I 21 indicatori di rischio Covid: ecco come si “colorano” le regioni
I 21 indicatori di rischio coronavirus sono divisi in 3 capitoli: quali sono i criteri in base ai quali il governo decide le restrizioni
Oggi il governo deciderà quali regioni cambieranno di colore, secondo le tre fasce o zone di rischio (gialla, arancione e rossa) previste per scongiurare un lockdown generalizzato. Ma come viene stabilito se una regione deve passare dalla fascia gialla a quella arancione e dalla arancione alla rossa? Sono 21 gli indicatori che la cabina di regia e il ministero della Salute hanno messo a punto per decidere il colore da assegnare alle regioni in base al grado di rischio Covid.
Tra i 21 indicatori c’è l’indice di contagio Rt, il numero di posti letto in terapia intensiva, il numero di tamponi fatti, ma anche altri parametri come l’efficacia nella raccolta e nella comunicazione dei dati. Vediamo in dettaglio quali sono i 21 indicatori, divisi in tre capitoli, che governo, Istituto superiore di sanità e cabina di regia hanno messo a punto.
I 21 indicatori di rischio Covid divisi in 3 capitoli
Dicevamo che i 21 indicatori sono divisi in 3 capitoli, il primo è relativo alla capacità di monitoraggio e comprende sei indicatori:
- 1.1 Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi e totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- 1.2 Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti ordinari) in cui è indicata la data di ricovero e totale di casi con storia di ricovero in ospedale notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- 1.3 Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl e totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- 1.4 Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
- 1.5 Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).
- 1.6 Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale).
Il secondo capitolo riguarda la capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti, e racchiude altri 6 indicatori:
- 2.1 Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese.
- 2.2 Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.
- 2.3 Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).
- 2.4 Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing.
- 2.5 Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.
- 2.6 Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata ima regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
Il terzo capitolo è centrato sulla stabilità della trasmissione e la tenuta dei servizi sanitari, comprendendo 9 indicatori di rischio:
- 3.1 Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.
- 3.2 Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).
- 3.3 Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale).
- 3.4 Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.
- 3.5 Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).
- 3.6 Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.
- 3.7 Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale).
- 3.8 Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19.
- 3.9 Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.
Tra le regioni che probabilmente oggi cambieranno colore ci sono Campania, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria e Puglia.