Il Regno Unito ha taciuto sulla variante del virus? L’accusa di Ricciardi

Il Regno Unito ha tardato a comunicare l’esistenza di una variante del virus SARS-CoV-2 che si diffonde più rapidamente? L’accusa di Walter Ricciardi.

21 Dicembre 2020 09:15

La conferma dell’esistenza di una variante del virus SARS-CoV-2 in arrivo dal Regno Unito ha messo in stato d’allerta l’intera Europa, soprattutto dopo che la mutazione è stata già identificata in diversi Paesi UE, Italia compresa con un caso attualmente sotto osservazione all’ospedale militare del Celio, a Roma.

È prevista per oggi una riunione di emergenza del meccanismo di risposta alla crisi (IPCR) per coordinare la risposta alla nuova variante del coronavirus nel Regno Unito, ma già in queste ore dall’Italia arrivano le prime accuse nei confronti del Regno Unito: perchè l’allarme è stato lanciato soltanto ora quando la nuova variante era nota ormai da settimane?

È Walter Ricciardi a puntare il dito contro le autorità del Regno Unito. Il rappresentante italiano presso il consiglio dell’OMS nonché consigliere del ministro della salute Roberto Speranza per l’emergenza COVID-19, in un’intervista al Messaggero accusa gli inglesi di aver taciuto per settimane, impendendo così ai vari Paesi UE di agire tempestivamente per evitare la diffusione di questa nuova variante:

Gli inglesi sapevano già da settembre che era in circolazione questa variante. Hanno taciuto, non ci hanno avvertito.

Variante inglese del virus. Serve davvero un nuovo lockdown duro?

Quello che sappiamo al momento di questa nuova variante del virus SARS-CoV-2 è che circola più rapidamente delle altre. Le persone che risultano positive, almeno in base alle informazioni attualmente disponibili, presentano una carica virale molto alta e per questo sarebbero in grado di infettare con più facilità rispetto a chi, invece, contrae l’infezione con una carica virale molto bassa.

Ricciardi si allinea i numeri che circolano in queste ore e sottolinea che questa nuova variante stia circolando con una velocità più alta anche del 70-80%. Di fronte a questo dato, quindi, le misure contenitive che stiamo applicando in Italia rischiano di non essere sufficienti. La soluzione, secondo l’esperto, è un lockdown duro come quello che abbiamo già sperimentato a partire dal marzo scorso.

Di fronte a questa nuova variante che probabilmente è già in Italia, temo che chiusure severe siano inevitabili. La circolazione del virus è intensa, il numero di infetti è alto. Le misure di contenimento devono durare di più. Almeno un mese, un mese e mezzo.

Ad oggi nessun Paese UE o extra UE in cui è stata identificata questa nuova variante ha disposto misure più restrittive di quelle in vigore. La soluzione adottata al momento è quella di interrompere con effetto immediato tutti i collegamenti col Regno Unito, anche se visti i casi già conclamati al di fuori del Paese potrebbe trattarsi di una misura un po’ tardiva.

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