In India la situazione è disperata. L’Italia blocca gli arrivi
Lo ha annunciato questa mattina il ministro alla Salute Roberto Speranza che ha interdetto l’arrivo a chi è transitato dalla nazione indiana negli ultimi 14 giorni
Per il quarto giorno consecutivo, l’India ha stabilito lo sgradito record mondiale per numero di nuovi contagi da Coronavirus. La situazione è disperata, dunque, l’Italia ha deciso di ricorrere a restrizioni bloccando gli ingressi a chi viene dall’India. Lo ha annunciato questa mattina il ministro alla Salute Roberto Speranza che ha interdetto l’arrivo a chi è transitato dalla nazione indiana negli ultimi 14 giorni. Anche gli Stati Uniti si sono detti “estremamente preoccupati” e dalla Casa Bianca hanno annunciato che offriranno ulteriore sostegno al governo indiano e agli operatori sanitari per combattere la pandemia.
LO STOP DI SPERANZA
Il quadro è delicato, la variante indiana che ha messo in ginocchio l’India fa paura. Oggi è intervenuto il ministro alla Salute Roberto Speranza, bloccando gli arrivi dal subcontinente: “Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante indiana. Non possiamo abbassare la guardia“.
Come l’India, anche per chi arriva dal Brasile il ministero alla Salute ha inserito delle restrizioni, infatti si legge sul sito che “sono vietati l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Brasile”. L’ingresso in Italia è concesso solo a coloro che hanno la residenza anagrafica in Italia da data anteriore al 13 febbraio 2021 (con autodichiarazione, senza autorizzazione del Ministero della Salute), che devono raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori, del coniuge o della parte di unione di civile, funzionari pubblici, gli agenti di polizia e i diplomatici.
Ma anche in questi casi vi è l’obbligo di un tampone molecolare o antigenico negativo eseguito nelle 48 ore antecedenti, un secondo tampone molecolare o antigenico negativo eseguito al momento dell’arrivo in aeroporto, o nel caso di arrivo in porto o lungo di confine anche entro le 48 ore presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. Indipendentemente dal risultato del test, vi è l’obbligo di sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per un periodo di 10 giorni. Dopo questi, sarà necessario un terzo tampone.
INDIA IN CRISI
La seconda ondata di Covid sta devastando il paese. L’India ha segnalato 349.000 nuovi casi nella giornata di venerdì, picco giornaliero record. I decessi sono stati 2.767 morti, ma gli esperti dicono che i numeri effettivi probabilmente sono molto più alti. E a New Delhi sono emersi più di 24.000 casi al giorno. negli ultimi giorni. Gli ospedali sono completamente al collasso. Secondo quanto svela la BBC diversi cittadini stanno intraprendendo viaggi pericolosi con i loro parenti in condizioni critiche verso altre città che sono a 300-500 km di distanza.
La situazione non è molto diversa in altre città, tra cui Pune, Nashik, Lucknow, Bhopal, Indore e Allahabad. La carenza di ossigeno tra i problemi principali. New Dehli ha deciso di estendere il lockdown per un’altra settimana: “Non c’è tregua, la devastazione del coronavirus continua”, ha spiegato il primo ministro del territorio di Delhi, Arvind Kejriwal, assicurando che “tutti sono favorevoli a prorogare il blocco”.