L’indice RT in Italia torna a salire. Brusaferro: “Grave preoccupazione”
L’indice RT torna a salire in Italia e passa da 0.82 a 0.86 in una settimana. Tre Regioni superano la soglia di 1. L’allerta dell’ISS.
Il calo dell’indice di contagio RT in Italia si è fermato, così come si è fermata la diminuzione dei nuovi positivi – e di conseguenza, nei prossimi giorni, delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva e, in ultimo, anche dei decessi che nelle ultime 24 ore sono stati 674.
L’indice RT è passato da 0.82 a 0.86 in una settimana e in tre Regioni è tornato a superare la soglia di 1. E questo dato, emerso dall’ultimo monitoraggio della cabina di regia, preoccupa non poco. Il rapporto diffuso oggi è relativo al periodo tra il 7 e il 13 dicembre con dati aggiornati al 16 dicembre 2020.
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, parla chiaro:
Abbiamo 3 regioni in scenario 2, vuol dire che hanno il limite inferiore di Rt significativamente superiore a 1. È un movimento importante, sappiamo che l’indice Rt è il primo indicatore a muoversi, seguito dai nuovi casi, dai ricoveri e dai decessi. Un aumento dell’indice Rt è un elemento di grave preoccupazione, vuol dire che la trasmissione dell’infezione sta riprendendo quota.
Quali Regioni cambiano “colore”?
Al di là di quello che verrà deciso per il periodo natalizio, il monitoraggio settimane di oggi certifica il cambio di colore di quattro Regioni/Province Autonome: Toscana, Val d’Aosta, Bolzano e Campania passano da arancione a giallo, anche se sarà necessario attendere l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza per la conferma.
Niente da fare per l’Abruzzo, che salvo colpi di scena dovrà rimanere arancione ancora per un po’.
L’indice RT di ogni Regione d’Italia
La Regione con l’indice RT più alto è il Veneto (1.08), seguito dal Lazio (1.04) e dalla Lombardia (1.02). Queste tre Regioni hanno un indice di trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 e sono classificate come a rischio alto, a anche se non cambieranno colore perché il rischio alto non è stato confermato per tre settimane consecutive.
Di seguito l’elenco completo delle Regioni:
- Abruzzo: Rt 0.82
- Basilicata: Rt 0.61
- Calabria: Rt 0.74
- Campania: Rt 0.59
- Emilia-Romagna: Rt 0.84
- Friuli-Venezia Giulia: Rt 0.7
- Lazio: Rt 1.04
- Liguria: Rt 0.73
- Lombardia: Rt 1.02
- Marche: Rt 0.97
- Molise: Rt 1.16
- Piemonte: Rt 0.81
- Bolzano: Rt 1.05
- Trento: Rt 0.68
- Puglia: Rt 0.9
- Sardegna: Rt 0.83
- Sicilia: Rt 0.72
- Toscana: Rt 0.68
- Umbria: Rt 0.75
- Valle d’Aosta: Rt 0.57
- Veneto: Rt 1.08
Cosa fare di fronte a questi dati?
Di fronte ai dati odierni, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute suggeriscono alla popolazione di “limitare, anche durante il periodo festivo, le interazioni con persone non conviventi a quelle strettamente necessarie escludendo in particolare episodi di convivialità in ambienti aperti e chiusi. Si incoraggia la popolazione ad evitare situazioni in cui non sia possibile rispettare le misure di distanziamento previste e di adottare con rigore l’utilizzo appropriato delle mascherine e l’igiene delle mani”.
L’incidenza in Italia rimane ad oggi ancora troppo elevata e questo, dicono gli esperti della cabina di regia, “non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del Paese“.