Locatelli (CTS e CSS): “Evitare panico, terapie intensive e decessi non sono come a marzo”
Franco Locatelli, componente del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità si oppone ai toni allarmistici sul virus
Franco Locatelli, componente del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, prova a rasserenare un po’ gli animi dopo tutte le notizie allarmistiche di questi giorni. È vero, i contagi stanno aumentando in maniera importante (ma rispetto alla prima ondata del virus si fanno molti più tamponi e quindi si vanno a cercare i positivi), ma la situazione delle terapie intensive non è critica come dichiara qualche altro esperto. Attualmente, sono ricoverati in terapia intensiva poco più di 1.000 persone, un dato alto per carità, ma nulla in confronto agli oltre 4.000 di marzo.
“Non siamo vicini alla perdita di controllo – dichiara Locatelli al Corriere della Sera – C’è stata una marcata accelerazione di casi. Però l’impatto in termini di ricoveri nelle terapie intensive e di numeri di persone che perdono la vita non è paragonabile a quello osservato nei mesi di marzo-aprile”. “Dobbiamo evitare il panico”, aggiunge Locatelli, perché a forza di diffondere notizie allarmistiche succede che chiunque, anche per un banalissimo raffreddore o un colpo di tosse, corre in ospedale rendendo la situazione davvero complicata.
Di Maio: “Senza salute non c’è lavoro”
Di tono diametralmente opposto sono le dichiarazioni di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri che chiede agli italiani di accettare le nuove misure restrittive che stanno per arrivare nelle prossime ore. “Oggi – dichiara a l’Avvenire – l’Italia è chiamata a difendere prima di tutto la vita. E a fare qualsiasi cosa per riuscirci. Perché senza la salute non c’è nemmeno il lavoro. Servono misure dure, misure drastiche. Nettamente più drastiche. E soprattutto servono subito”.
Berlusconi: “No a critiche facili, ma il governo ha sottovalutato il virus”
Tende la mano al governo anche Silvio Berlusconi, che però ci tiene a sottolineare che l’esecutivo abbia sottovalutato la seconda ondata, che tutti pronosticavano. “Comprendo la difficoltà ad agire del governo in una situazione così difficile. Appunto per questo da opposizione responsabile ci asteniamo da critiche facili e strumentali. Anche di fronte all’ultimo provvedimento. Tuttavia, non si può non sottolineare che vi sia stata una oggettiva sottovalutazione di quanto sarebbe potuto accadere”.