Lombardia, Piemonte e Calabria arancioni, Sicilia e Liguria gialle. De Luca: “Zone una buffonata”

Mentre Fontana e Cirio annunciano che da domenica Lombardia e Piemonte saranno arancioni, De Luca si arrabbia per la Campania rossa.

27 Novembre 2020 19:29

Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà una nuova ordinanza, che entrerà in vigore il 29 novembre, e in base alla quale Lombardia, Piemonte e Calabria, che fin dal 6 novembre erano zone rosse, diventeranno arancioni, mentre Sicilia e Liguria, che ora sono arancioni, diventano gialle.

Attilio Fontana e Alberto Cirio, presidenti rispettivamente di Lombardia e Piemonte, oggi lo hanno annunciato con largo anticipo. In molti dicono che queste tre regioni “tornano” arancioni, ma ricordiamo che, insieme con la Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte e Calabria sono state dichiarate subito rosse, quindi, sostanzialmente, finora arancioni non lo sono state mai, così come Puglia e Sicilia non sono mai state gialle, perché dichiarate subito arancioni.

Cambiare colore è una “grande conquista”, significa che i cittadini di queste tre regioni non saranno più in lockdown, ma avranno più libertà di spostamento nel proprio Comune e potranno anche riaprire numerose attività commerciali.

Fontana, prima di tenere una conferenza stampa ad hoc, ha scritto su Twitter:

Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del Governo.

Intanto a Sky Tg24 Cirio ha spiegato:

Il passaggio del Piemonte in zona arancione è un passo che ripaga gli sforzi fatti ma proprio perché gli sforzi non vengano vanificati abbiamo previsto misure regionali che adotterò con un’ordinanza insieme a quella del ministro Speranza. Per esempio per i centri commerciali prevediamo misure molto rigorose per evitare l’assembramento così come per le altre attività che è giusto che riaprano ma sempre in un regime di sicurezza.

De Luca: “Zone e sottozone sono una grande buffonata”

C’è poi chi è scontento della divisione in zone, trovandosi alla guida di una Regione, la Campania, che da arancione è di recente diventata rossa. Vincenzo De Luca, nella sua solita lunga diretta Facebook, ha detto, come sempre senza peli sulla lingua:

La mia opinione è che zone e sottozone siano una grande buffonata. Abbiamo verificato con quanta difficoltà dal Ministero della Salute comunicano i dati oggettivi per la classificazione: per una parte ci sono ragioni obiettive per le classificazioni, per altra parte alcune ragioni rinviano semplicemente a ragioni di politica politicante, la sanità non c’entra niente.

E poi il Presidente della Campania ha aggiunto:

Il livello dei controlli, tranne forse nella prima giornata, è praticamente uguale a zero. Parlare di zona rossa in queste condizioni veramente fa innervosire, fa indignare. Io ormai mi sono convinto, e lo dico tranquillamente ai miei concittadini, che siamo nelle mani del Padreterno e, per quanto ci riguarda, della Regione Campania. Tutto il resto è una valanga di chiacchiere, fumo, ipocrisia e finzioni. Questa non è una zona rossa, non so che cosa sia ma evitiamo perlomeno di prenderci in giro.

Secondo De Luca molte Regioni non comunicano i dati con trasparenza e poi ha attaccato:

Abbiamo assistito qualche settimana fa all’invio in Campania di ispettori: un’ennesima cialtronata. Ad oggi la Campania non ha ancora avuto la copia delle relazioni fatte dai cosiddetti ispettori. L’unica cosa che hanno trovato in Campania erano cinque macchine in fila davanti al Cotugno per farsi i tamponi dentro le macchine. Questa situazione c’era in tutta Italia, non cinque, ma cinquanta macchine in fila. Poi credo abbiano trovato una situazione di assoluta tranquillità e anzi di eccellenza, ma non abbiamo avuto notizie di tutto questo.

ItaliaPolitica