Lombardia e Piemonte vogliono diventare arancioni: è possibile? Cosa cambierebbe?
Lombardia e Piemonte, tra le prime a essere dichiarate zone rosse, vogliono diventare arancioni, ma questo non può avvenire in tempi rapidi.
Negli ultimi giorni i Presidenti delle regioni arancioni e rosse cercano di fare pressione per vedere cambiare (in meglio) il colore della propria zona, ma è davvero possibile? Al momento gli unici cambiamenti che possono esserci sono in peggio, come abbiamo visto di recente, tra le ultime l’Abruzzo, che è diventata regione rossa volontariamente.
Per passare da rosso ad arancione o da arancione a giallo, invece, i dati devono notevolmente migliorare e inoltre si devono stabilizzare. Questo significa che in zona rossa o arancione si è costretti a restare per almeno tre settimane di fila. Per “dati”, ovviamente, intendiamo i “famosi” 21 parametri in base ai quali viene stabilito il colore di una regione.
Nelle ultime ore sono in particolare Lombardia e Piemonte a premere per diventare arancioni. Sono due delle regioni dichiarate immediatamente rosse e dunque dal 6 novembre scorso sono in lockdown. Non sono ancora passati 15 giorni, ma la voglia di poter riaprire qualcosa si fa sempre sentire sempre di più, ma sono ancora le regioni, insieme con la Campania, che registrano il maggior numero di nuovi contagi e di ospedalizzazioni, per questo la richiesta che fanno sembra alquanto imprudente. Infatti, anche se il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che “le prime regioni entrate in zona rossa dovrebbero essere anche le prime a uscirne”, ha anche osservato che “c’è una decelerazione e questa settimana sarà importante vedere se continua e quali sono i numeri dei ricoveri. Ma ancora non siamo di fronte a un arretramento del virus”.
Cosa cambierebbe per Lombardia e Piemonte diventando arancioni
Passando da area rossa ad area arancione cosa cambierebbe per Lombardia e Piemonte? Vediamolo subito:
– Spostamenti: resta vietato uscire dalla regione o spostarsi da un comune all’altro se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, ma ci si può spostare dentro il comune senza autocertificazione dalle 5 del mattino alle 22 di sera.
– Trasporti pubblici: la capienza dei trasporti pubblici resta sempre del 50%.
– Settore ristorazione: restano chiusi bar, ristoranti, pasticcerie, gelateria, che possono lavorare solo per ordini da asporto o consegne a domicilio.
– Commercio: mentre in zona rossa possono stare aperti solo i negozi che vendono beni di prima necessità, in area arancione possono restare aperti anche gli altri tipi di negozi, come abbigliamento ecc. Nei weekend, nei giorni festivi e prefestivi devono stare chiuse le medie e grandi strutture di vendita.
– Scuola: potrebbero tornare a scuola le seconde e terze medie, mentre resta la didattica a distanza per le scuole superiori.