Lopalco: “Senza misure, terza ondata certa”. Bassetti: “Italia zona rossa a Natale? Incomprensibile”
Gli esperti Pier Luigi Lopalco e Matteo Bassetti commentano la possibilità che tutta l’Italia sia dichiarata zona rossa durante le festività.
L’assessore alla Salute della Regione Puglia ed epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha parlato ad Adnkronos della possibile terza ondata di coronavirus e ha spiegato:
Una terza ondata è certa, in mancanza di adeguate misure di prevenzione. Le basi scientifiche sono semplici: nonostante le due ondate, comunque la quota di popolazione ancora suscettibile alla infezione è altissima: il virus ha ancora tante praterie su cui pascolare.
Lopalco poi ha fatto delle precisazioni:
Per poter dire se ci sarà una terza ondata dobbiamo innanzi tutto chiarire di cosa stiamo parlando. Siamo ancora in piena seconda ondata e, sebbene siamo in una fase della curva discendente, in presenza di un allentamento delle misure di contenimento la probabilità che la frequenza dei contagi riprenda ad aumentare è molto alta. In quel caso potremmo avere una terza ondata come semplice prolungamento della seconda. Se invece riuscissimo a contenere la seconda ondata e portare la velocità del contagio al livello di inizio estate, allora potremmo anche dire che una terza ondata potrebbe essere scongiurata dal contemporaneo avvio del programma di vaccinazione.
Sulla possibilità che a tutta Italia siano applicate misure restrittive da zona rossa nei giorni festivi e prefestivi si è espresso il Professor Matteo Bassetti, sempre interpellato da Adnkronos Salute. Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ritiene sbagliato adottare restrizioni uguali per tutti nei giorni festivi e prefestivi del periodo tra Natale e Capodanno:
È una scelta sbagliata che va contro i principi su cui ci siamo mossi fino ad oggi. Da quello che sto vedendo in queste ore manca la coerenza a livello decisionale. I provvedimenti con i vari colori nelle regioni avevano un razionale scientifico basato sui 21 indicatori. E nel Dpcm si parlava di interventi a livello locale. Quest’ultima cosa è importante perché nel Paese ci sono aree di alcune regioni, penso al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia, che avrebbero bisogno di interventi restrittivi da subito e non nei festivi e prefestivi.
Bassetti ha fatto capire che senso lui è sbagliato “non volere prendere provvedimenti che vadano contro alcune categorie”, e che “è inutile chiedere di fare una enorme zona rossa del Paese” dal momento in cui ci sono molte aree che hanno un indice di diffusione del contagio Rt inferiore all’1, tra lo 0.6 e lo 0.7. Ma Bassetti ha sottolineato anche che ci sono invece altre zone in cui l’Rt è più alto e gli ospedali “stanno scoppiando” in cui dunque sarebbe opportuno intervenire subito e invece si temporeggia:
In alcune aree le cose vanno male e i provvedimenti andavano presi settimane fa. C’è poca coerenza, non per colpa del Governo ma di alcuni governatori, non si può scaricare sul governo la capacità di fare o meno le zone rosse.
Poi il Professor Matteo Bassetti ha concluso:
Le Regioni dovrebbero intervenire con i sindaci e individuare a livello locale le zone dove è necessario chiudere.