M5S: dopo i senatori, espulsi anche i deputati, scissione inevitabile
Dopo i senatori, il Movimento 5 Stelle annuncia l’espulsione dei deputati che hanno votato no a Draghi, cosa succede ora
Continua la resa dei conti all’interno del Movimento 5 Stelle, che si avvia a grandi falcate verso la scissione. All’indomani della votazione alla Camera per la fiducia a Mario Draghi, il reggente Vito Crimi ha evidenziato tramite un post su Facebook che ai deputati che hanno votato no spetterà la stessa sorte dei senatori che non avevano seguito i dettami del partito il giorno precedente. “Come già avvenuto al Senato, anche i portavoce del MoVimento 5 Stelle che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi”, esordisce il lungo post del capo politico pro tempore del M5S, che sottolinea di non voler più tornare sull’argomento.
M5S: i senatori che saranno espulsi…
Ricapitolando, dopo la votazione di mercoledì al Senato è stata avviata la richiesta di espulsione per Barbara Lezzi, Nicola Morra, Rosa Silvana Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Silvana Giannuzzi, Bianca Laura Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Vilma Moronese e Fabrizio Ortis.
… e i deputati
In seguito alla votazione della fiducia alla Camera, stesso provvedimento sarà intrapreso nei confronti dei deputati: Emanuela Corda, Pino Cabras, Maria Laura Paxia, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Rosalba Testamento, Leda Volpi, Massimo Baroni, Andrea Colletti, Jessica Costanzo, Francesco Forciniti, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero, Giovanni Russo, Doriana Sarli, Guia Termini, Andrea Vallascas.
Gli espulsi sono ovviamente in rivolta e rivendicano la libertà di votare o meno la fiducia al governo Draghi pur senza uscire dal Movimento 5 Stelle. Non sembra volerne sapere nemmeno Beppe Grillo, che pure è stato molto vicino anche fino a pochi giorni fa ad esponenti di spicco come Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia. A tal proposito, il senatore ha dichiarato in queste ore a Il Fatto Quotidiano: “Mi candiderò all’organo collegiale del Movimento 5 stelle, se sarà possibile. Io nel dna mi sento ancora nel Movimento. E quindi voglio provare a recuperare senso e valore alla mia azione politica. Scissione? Se ne parla sempre ma non ci sarà”.
La probivira: “Sospendere le espulsioni”
La procedura di espulsione, però, sembra ormai essere irreversibile, anche se la probivira Raffaella Andreola in un’intervista a LaCnews24 chiede che l’espulsione sia sospesa e rinviata fino alla rielezione dell’organo collegiale. “Il collegio dei probiviri – sottolinea – si esprime all’unanimità dei propri membri su ogni provvedimento. Ritengo, quindi, opportuno sospendere in questo momento tutte le attività di ordinaria competenza e spettanza del collegio quali richiami, sospensioni ed espulsioni degli iscritti e portavoce del Movimento in attesa che vengano ricostituiti, secondo il mio punto di vista, in maniera completa nel pieno dello svolgimento delle funzioni, oltre che nel rispetto dei contrappesi associativi di tutti gli organi del M5S”.
Voci rilanciate dal giornalista Enrico Mentana, parlano della possibile formazione di un nuovo gruppo alla Camera e al Senato sotto il simbolo dell’Italia dei Valori, ex partito di Antonio Di Pietro, che si starebbe riorganizzando partendo dalla Sicilia. Di sicuro, molti parlamentari pentastellati hanno ricevuto in questi giorni proposte da altri partiti e alcuni hanno sembra abbiano già accettato la corte della Lega si Matteo Salvini.