Manovra: niente patrimoniale, ritirati gli emendamenti
Ritirati gli emendamenti alla manovra finanziaria che avrebbero voluto istituire un “contributo di solidarietà” da parte dei ricchi
Luca Pastorino, deutato di LeU, ha annunciato in commissione Bilancio alla Camera che sono stati ritirati gli emendamenti alla Manovra finanziaria per introdurre una patrimoniale. Le richieste di modifica avevano avuto parere negativo da parte di relatori e governo, per tal motivo non sono state votate. Nelle scorse settimane, a favore dell’introduzione di una patrimoniale per super ricchi, si era espresso anche Beppe Grillo, leader carismatico del Movimento 5 Stelle, tramite un post sul suo blog. Il comico genovese proponeva il contributo di solidarietà da parte dei ricchi e il pagamento dell’Imu da parte della Chiesa, piuttosto che fare ricorso al Mes.
Manovra: gli emendamenti ritirati di LeU e PD
Uno degli emendamenti cancellati portava la firma dei parlamentari Nicola Fratoianni (Leu) e Matteo Orfini (Pd) e prevedeva l’introduzione di un’imposta “sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500mila euro”. Contestualmente, la proposta prevedeva la cancellazione dell’Imu e l’imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli.
Un altro degli emendamenti portava la firma di Federico Fornaro (Leu): la proposta era quella dell’introduzione per un solo anno, il 2021, di un contributo di solidarietà a carico dei contribuenti con una ricchezza netta superiore a 1,5 milioni di euro. Dal calcolo sarebbe stata esclusa l’abitazione principale e l’aliquota prevista era dell’1%, da versare entro la scadenza del 30 novembre 2021.
Patrimoniale: M5S e IV contrari sin dall’inizio
Da subito contrari alla patrimoniale, sia Italia Viva sia il Movimento 5 Stelle. Nonostante la posizione del fondatore Beppe Grillo, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si era così espresso sull’eventualità: “Patrimoniale? Inaccettabile. Se vogliamo uscire da questa crisi le tasse vanno ridotte e soprattutto non bisogna mai dire agli italiani di voler toccare i loro patrimoni perché in questo momento sono preoccupati per le loro famiglie, i loro figli e perché non hanno questi patrimoni spropositati che possono mettere a disposizione del Paese”.