Il governo ambientalista?
Che cosa farà, davvero, Roberto Cingolani? Che compiti avrà il Ministero della Transizione Ecologica?
Ad attestare la volontà di dare un’anima green al Governo Draghi ci sono, almeno sulla carta, parecchi segnali evidenti che suonano come chiare dichiarazioni d’intenti.
C’è il Ministero della Transizione Ecologica guidato da Roberto Cingolani. Andrà istituito, perché non esisteva prima: dovrebbero bastare un paio di settimane. Secondo alcuni sarebbe una la trovata del gotha grillino (citazione testuale). E, in effetti, il quesito posto agli iscritti della piattaforma Rousseau (il sistema di votazioni online del MoVimento Cinque Stelle) a proposito del sostegno al nascente governo Draghi lo citava esplicitamente:
“Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”
C’è il Comitato interministeriale per la Transizione ecologica, che verrà costituito e sarà guidato sempre da Cingolani.
E poi ci sono le dichiarazioni del Presidente del Consiglio al suo primo Cdm del 13 febbraio 2021 riportate al condizionale dalle agenzie:
«Sarà un governo ambientalista»,
avrebbe detto Draghi.
Cingolani e Giovannini
Nella foto che accompagna questo pezzo, Roberto Cingolani è insieme a Enrico Giovannini, nominato Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Negli ultimi anni, Giovannini è stato segretario di ASviS, l’Associazione Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, con la quale si è occupato di costruire consapevolezza intorno all’Agenda 2030 e agli SDGs, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sottoscritti dai paesi dell’ONU nel 2015 e messi a dura prova dalla pandemia COVID-19 e anche da molte scelte politiche degli stati, che spesso sono manchevoli nell’approccio olistico ai problemi raccomandato dall’Agenda stesa.
Anche questa scelta sembrerebbe in linea con un approccio green alla contemporaneità.
Ministero della Transizione Ecologica: i precedenti
Il Ministero della Transizione Ecologica in Francia si chiama così dal 6 luglio del 2020 (nel 2017, il precedente Ministero dell’Ecologia era stato rinominato in Ministère de la Transition écologique et solidaire) ed è presieduto da Barbara Pompili. È un ministero con compiti trasversali, che si è dato come priorità lo sviluppo dell’economia circolare, la difesa della biodiversità e una nuova legge sulla mobilità.
In Spagna, Teresa Ribera Rodríguez presiede il Ministero della Transizione Ecologica e della Sfida Demografica. Le aree d’azione sono: la biodiversità e il patrimonio boschivo, la sfida demografica, l’acqua, la valutazione della qualità ambientale, il cambiamento climatico e i mari, l’energia, l’educazione ambientale e la transizione giusta.
La denominazione scelta per il ministero affidato a Cingolani e l’istituzione di un Comitato transministeriale lasciano pensare a una chiara ispirazione – non solo terminologica ma anche operativa – rivolta a queste due esperienze, che stanno muovendo i loro primi passi.
Ministero della Transizione Ecologica: le attività
Con questo spazio, seguiremo nel tempo l’evoluzione di questa novità per il governo italiano.