Natale, i vescovi: “La messa sarà celebrata col popolo in piena sicurezza”
La CEI, Conferenza episcopale italiana, assicura che la messa di Natale 2020 sarà celebrata in totale sicurezza alla presenza dei fedeli.
Mario Meini, pro presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), ha aperto oggi i lavori della sessione straordinaria del Consiglio episcopale permanente sottolineando che anche a Natale sarà possibile celebrare la messa con il popolo, ma in piena sicurezza.
Il presule ha infatti spiegato:
In questi giorni ha avuto notevole risonanza mediatica la questione degli orari delle celebrazioni natalizie, particolarmente l’ora della Messa nella notte di Natale. Come abbiamo scritto nel recente “Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia”, se “le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza”, ciò “non deve scoraggiarci: in questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare nelle comunità in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme”. Siamo certi che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti.
Nei giorni scorsi, infatti, si è diffusa l’ipotesi che la messa di Natale possa essere anticipata alle 22 o, forse, ancora prima, visto che è molto probabile che il governo nel nuovo DPCM valido dal 3 dicembre in poi decida di confermare il coprifuoco alle 22.
Meini continua:
I dati diffusi negli ultimi giorni sul fronte della pandemia rilevano sensibili miglioramenti, ma ci dicono che ancora non ne siamo fuori. Non devono venir meno pertanto la responsabilità e la prudenza, anzi dobbiamo rinnovare l’impegno verso “il valore unico dell’amore”, come ci ricorda Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti: “L’amore all’altro per quello che è ci spinge a cercare il meglio per la sua vita. Solo coltivando questo modo di relazionarci renderemo possibile l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti”.
Il presule si è dato molto preoccupato per le vecchie e nuove povertà esasperate dalla pandemia e invita i cristiani a fare la propria parte, sia sul piano sanitario, rispettando tutte le norme anti-contagio, sia nell’ambito professionale, compiendo il proprio dovere, ma anche nella sfera personale, svolgendo i compiti che spettano a ogni membro della società.
Meini ha poi invitato tutti a valorizzare i momenti di preghiera in famiglia e non solo, addirittura anche sfruttando le nuove tecnologie:
Preghiera individuale e comunitaria, comunque intensa, eventualmente anche utilizzando alcune possibilità offerte dalle tecnologie digitali. Il confinamento ha fatto emergere l’opportunità della preghiera domestica, che si è inserita nelle case – talvolta gravate da preoccupazioni per la malattia, il lavoro, la scuola… – favorendo l’incontro tra i coniugi, tra i genitori e i figli, tra le diverse generazioni. Sarà importante dare continuità e moltiplicare queste esperienze, con la famiglia credente che esprime la sua vocazione nel trasmettere la fede agli altri.
UE: “Non proibiremo alcuna funzione religiosa”
Poiché nei giorni scorsi si è parlato della possibilità che l’Unione Europea decidesse di vietare i riti religiosi in occasione del Natale, oggi la Commissione Europea è intervenuta direttamente sull’argomento e, tramite il portavoce, Stefan de Keersmaecker, ha specificato che “non intende proibire alcuna funzione religiosa”, sottolineando anche che nemmeno avrebbe la competenza per farlo, visto che la libertà di culto è prevista dalla Carta dei diritti fondamentali.
Stefan de Keersmaecker ha anche spiegato che la settimana scorsa la vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ha incontrato i leader religiosi europei di diverse confessioni e che sono state discusse con spirito molto costruttivo sia la questione delle celebrazioni di Natale, sia, più in generale, la collaborazione tra le Chiese e lo Stato sulla sicurezza dei fedeli, evidenziando come ci sia “generalmente un’ottima cooperazione con i leader religiosi su questa materia”.