Covid: Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana diventano “zona arancione”
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, comunica l’ingresso in zona arancione di Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana
AGGIORNAMENTO ORE 18:40 – Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana diventano zona arancione. Lo annuncia il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, che dichiara di aver ricevuto comunicazione diretta dal ministro della Salute, Roberto Speranza: “Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì”. Poco dopo l’annuncio di Marsilio, è arrivata la conferma anche da parte del governatore ligure Toti: “La Liguria da mercoledì 11 novembre diventerà zona arancione per i prossimi 14 giorni. Me lo ha appena comunicato il ministro Speranza. Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il governo e prendere atto di questa decisione. Indubbiamente – evidenzia – i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere. A fra poco per il punto stampa con i dettagli e tutte le considerazioni del caso”. Diventa zona rossa, invece, la provincia di Bolzano, mentre sulla Campania si deciderà domani.
Il CTS incontra cabina di regina su emergenza Covid
La rinviata riunione tra il Comitato tecnico scientifico (Cts) e la cabina di regia sull’emergenza da Covid-19 si terrà oggi pomeriggio, a partire dalle 15 secondo quanto riferiscono fonti di governo. Sul tavolo l’eventuale implementazione di nuove zone rosse in Italia.
Di fronte a una situazione definita fuori controllo, si moltiplicano gli appelli a nuove chiusure mentre gli Ordini dei medici chiedono il lockdown nazionale al governo.
Verso nuove zone rosse?
“Oggi avremo un momento di confronto con il Cts e da lì potremo capire quali regioni passeranno o meno in una situazione diversa” ha detto stamane il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, a Start, rubrica di SkyTg24.
Le decisioni sulle nuove zone rosse saranno prese in base agli ultimi dati arrivati dalle regioni che monitorano i contagi da coronavirus in Italia, con alcune aree e città che potrebbero passare da zona gialla ad arancione o rossa (tra cui Napoli).
Ieri i medici hanno chiesto il lockdown nazionale perché il sistema sanitario potrebbe non reggere a lungo in queste condizioni: “Se dovessimo avviare oggi un’iniziativa più drastica, cioè un lockdown del Paese, io credo che potremmo arrivare al Natale con una fase discendete del picco che probabilmente si stabilizzerà all’Immacolata” spiega il presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri Filippo Anelli a RaiNews24.
“Se invece i numeri dovessero crescere come viene previsto ora, senza quindi ulteriori azioni, penso che all’Immacolata avremo altri 10mila decessi e avremo quei 5mila posti occupati in terapia intensiva che ci spaventano” dice l’esperto.
“Ormai abbiamo raggiunto livelli abbastanza critici, ci sono file di ambulanze fuori dai pronto soccorso un po’ dappertutto nelle varie Regioni, nelle terapie intensive si cominciano ad avere numeri importanti e se si continua così avremmo a fine mese raggiunto i 5mila posti occupati” aggiunge Anelli che sottolinea “il dramma che si vive all’interno degli ospedali con il sovraccarico di lavoro”.