Zone rosse: Calabria, Lombardia e Piemonte fino al 3 dicembre, “salve” Puglia e Sicilia
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato la nuova ordinanza: Calabria, Lombardia e Piemonte rosse fino al 3 dicembre
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che entra in vigore oggi e conferma le misure precedentemente disposte. Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta rimangono zona rossa. “Salve” Puglia e Sicilia, che rimangono zone di rischio arancione. Le nuove disposizioni sono valide fino al prossimo 3 dicembre, quando scadranno anche le misure del DPCM entrato in vigore il 6 novembre.
Zone rosse: le decisioni del governo
Sarà una giornata campale per alcune regioni – su tutte Puglia, Basilicata e Sicilia – che rischiano di diventare zona rossa in seguito all’aggiornamento dei dati sul monitoraggio. Mentre l’Abruzzo ha sostanzialmente anticipato le misure governative disponendo il massimo delle chiusure, l’elenco delle zone rosse si dovrebbe allungare per decisione del Ministero della Salute, sentito il Comitato Tecnico Scientifico sulla base dei numeri forniti dalle stesse regioni e dagli altri parametri previsti (21 in tutto).
Il premier Giuseppe Conte, ha tenuto a sottolineare ieri che anche le nuove regioni, così come quelle già in zona rossa, arancione o gialla, possono disporre all’interno del loro territorio ulteriori differenziazioni a livello locale. Province più in emergenza possono subire restrizioni maggiori, mentre aree più “virtuose” possono godere di misure light. “Il meccanismo che adottiamo è già tarato anche su base provinciale – ha dichiarato il presidente del Consiglio – è possibile differenziare le aree più in una medesima regioni aree, così da adottare misure più rigide nelle province più a rischio” e al contempo misure più leggere nelle province “meno a rischio, che non meritano penalizzazioni. È già previsto nel Dpcm, occorre una richiesta del governatore, fondata su una base scientifica, il ministro Speranza poi valuterà”.
Lombardia e Piemonte restano zona rossa
Quanto alle regioni che hanno chiesto un alleggerimento delle misure, ovvero Lombardia e Piemonte, dovrebbero ricevere ufficialmente un no che già è stato anticipato informalmente nei giorni scorsi. Da queste valutazioni, Conte si è tirato fuori rimandando tutto ai tecnici, ai quali spetterà anche di spiegare ai rispettivi governatori il perché dovranno sottostare ancora per un bel po’ alle misure maggiormente stringenti.
Boccia: “Niente baci e abbracci a Natale”
Nessuna possibilità, inoltre, di rivedere i 21 criteri per la definizione delle zone. Lo ha ribadito ieri il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia. “Fino al 3 dicembre non è in discussione” il meccanismo, ha dichiarato, ma se ne potrebbe parlare tra un paio di settimane se la curva dei contagi e la situazione negli ospedali consentirà di fare valutazioni in tal senso. Allo stesso modo, non dovrebbero esserci aperture “clamorose” in vista del Natale: non si può dire oggi quale sarà la curva dei contagi durante le Feste, ragion per cui il governo ci andrà con i piedi di piombo, rimandando eventuali discussioni a gennaio: “A Natale cosa facciamo? Veglioni, festeggiamenti, baci, abbracci non sono possibili”, ha dichiarato Boccia.