Nuovo dpcm con restrizioni fino a Pasqua: ecco le possibili misure
Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo e saranno in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile
Restrizioni e regole senza particolari stravolgimenti rispetto a quelli attuati finora. Il governo è al lavoro sulle misure da attuare nel nuovo dpcm che entrerà in vigore il 6 marzo e, come annunciato dal ministro alla Salute Roberto Speranza, sarà valido fino al 6 aprile, dunque fino a pasquetta. L’Italia resterà divisa in colori e non sono previsti rallentamenti. La situazione, vista anche la circolazione delle varianti, rimane critica. Si punta a evitare assembramenti o situazioni che provochino la diffusione del virus. Sono continui i colloqui con le Regioni per misure mirate, dovrebbe esserci l’istituzione delle zone arancione scuro, così come le zone rosse locali. Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo.
Le regole
Le ordinanze sul cambio di fascia delle varie regioni saranno operative dal lunedì “per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzarsi”. Gli allentamenti con il nuovo Dpcm dovrebbero invece essere minimi: rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso e il distanziamento. Resterà in vigore il sistema dei colori, con la suddivisione in zone gialle, arancioni e rosse. E anche bianche, anche se per ora nessuna Regione ha parametri tali da poter entrare in questa fascia di rischio basso. Gli spostamenti tra Regioni vietati fino al 27 marzo con ogni probabilità saranno prorogati al 6 aprile. Consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione così come gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Sarà permesso, all’interno della zona gialla in ambito regionale e nella zona arancione in ambito comunale, il trasferimento verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22.
Possono spostarsi due persone in più oltre ai conviventi, i figli minori di 14 anni, i disabili e i non autosufficienti purché conviventi. Nei comuni sotto i 5 mila abitanti in zona arancione permesse le visite a parenti e amici fra le 5 e le 22 anche in altri comuni in un raggio di 30 chilometri. I nuclei familiari possono viaggiare in auto insieme senza limitazioni, mentre i non conviventi possono stare in auto al massimo in tre. Per quanto riguarda gli spostamenti nelle seconde case, si pensa a un divieto per quelli in zona arancione scuro o rossa: in entrambi i casi dovrebbe anche essere vietato uscire dal proprio comune di residenza. Resta consentito andare a trovare parenti e amici, ma non più di una volta al giorno e in un massimo di due persone, più eventualmente i bambini sotto i 14 anni. Questa possibilità, con il nuovo decreto, è esclusa nelle zone rosse, mentre resta possibile in quelle arancioni e gialle.
La scuola
Confermata la didattica in presenza per gli alunni delle scuole superiori tra il 50 e il 75% delle classi in zona gialla e arancione. Solo didattica a distanza invece nelle zone rosse. Dalla scuola dell’infanzia fino alla prima media si andrà invece sempre in aula. Per le scuole saranno i governatori delle Regioni, in considerazione della situazione epidemiologica, a decidere se tornare a chiudere anche solo parzialmente.
Bar, ristoranti e negozi
Diversi nodi sono da sciogliere riguardante bar e ristoranti. Nonostante la varie pressioni di Salvini, dei governatori regionali e dei sindaci, l’apertura anche dopo le 18, in zona gialla, è destinata a rimanere vietata. Le Regioni sperano ancora di ottenere l’ok alla riapertura fino alle 22, ma il parere del Comitato tecnico scientifico è negativo. Quello che preoccupa non è tanto la sicurezza all’interno dei locali, ma l’assembramento all’esterno. Se si dovesse restare con la chiusura alle 18 rimarrà l’obbligo di limitare la presenza allo stesso tavolo a quattro persone. Dopo solo domicilio o asporto. In zona arancione e rossa solo domicilio o asporto. Tutto come prima per quanto riguarda gli esercizi commerciali: aperti tutti in zona arancione e gialla, solo quelli che vendono prodotti essenziali in zona rossa. Chiusi ancora ovunque nei weekend i centri commerciali.
Piscine e palestre
Il comitato tecnico scientifico ha dato parere negativo anche alla riapertura di piscine e palestre. Si sta valutando l’ipotesi di autorizzare solamente le lezioni individuali. Restano consentite, anche in zona rossa, le attività motoria e sportiva individuali e all’aperto. Sempre vietati gli sport di contatto e di squadra, anche se per questi ultimi è possibile in zona gialla e arancione allenarsi singolarmente.
Cinema, teatri, mostre e musei
Ieri il protocollo per l’eventuale riaperture di teatri e cinema, con regole molto stringenti, è stato inviato al Comitato tecnico scientifico. Mascherina obbligatoria sempre, biglietti nominativi prenotati online per consentire il tracciamento, sanificazione al termine di ogni spettacolo, ultima visione entro le 22, ingressi contingentati. Inoltre si valuta una capienza di un terzo delle sale, anche cinematografiche, fino a un massimo di 500 persone al chiuso e 1.500 all’aperto. Nelle prossime ore potrebbe arrivare il parere e capire se la riapertura è davvero fattibile o meno. L’apertura è stata richiesta dal 27 marzo, in occasione della giornata mondiale del teatro. Nei prossimi giorni il ministro della Cultura, Dario Franceschini, dovrebbe invece ricevere una risposta sull’ipotesi di riaprire i musei e i parchi archeologici nel weekend. Si punta anche all’apertura delle mostre temporanee, che invece al momento sono chiuse.