Nuovo DPCM Natale: le ultime news su spostamenti, ricongiungimenti, messe e aperture
Gli ultimi aggiornamenti sul nuovo DPCM 3 dicembre 2020 e in particolare su spostamenti tra Regioni e tra Comuni e ricongiungimenti.
È cominciato in tarda serata e con oltre un’ora di ritardo il Consiglio dei Ministri che si è riunito per definire le nuove misure anti-Covid contenute nel DPCM da presentare giovedì 3 dicembre. La prima novità è che la durata delle misure è allungata da 30 a 50 giorni.
Per tutta la giornata ci sono state discussioni su una norma in particolare, quella che vieta lo spostamento tra comuni nei giorni festivi (25 e 26 dicembre, 1 gennaio). Secondo una parte della maggioranza, in particolare Italia Viva, questo divieto sarebbe ingiusto perché creerebbe una discriminazione tra piccoli e grandi comuni. Tuttavia il resto della maggioranza, PD, M5S e Leu, sembra d’accordo su misure più restrittive.
Lo spostamento tra regioni sarà vietato in tutta Italia dal 21 dicembre al 6 gennaio, salvo, come sempre, per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità. Non si potranno neanche raggiungere le seconde case fuori regione, ma si potrà comunque tornare alla propria residenza. Resteranno chiusi gli impianti sciistici, non si potranno fare crociere e resterà il coprifuoco alle ore 22, anche alla vigilia di Natale e alla vigilia di Capodanno.
Probabilmente a bar e ristoranti sarà concesso di restare aperti anche nei giorni di festa nelle aree gialle, ma solo fino alle 18, non c’è dunque deroga. Gli alberghi in montagna restano aperti, ma con servizio in camera sempre a partire dalle 18.
Ovviamente non ci potranno essere veglioni e festeggiamenti di gruppo. Inoltre è previsto che nel periodo 21 dicembre-6 gennaio si possano adottare misure restrittive per tutto il territorio nazionale, indipendentemente dal colore dell’area in cui i si trova.
Le messe natalizie dovranno iniziare entro le ore 20 e concludersi in un orario che permetta il rientro e casa entro le ore 22, ossia per il coprifuoco. L’orario di chiusura dei negozi potrebbe essere spostato alle 21 per evitare assembramenti. I centri commerciali resteranno aperti nei weekend fino al 20 dicembre, mentre saranno chiusi nelle festività natalizie.
Ancora dubbi su scuole e ricongiungimenti familiari
Secondo quanto si sa finora, in seno al governo sembrerebbe prevalere la linea dura e dunque non saranno concessi ricongiungimenti familiari dal 21 dicembre al 6 gennaio se non avvengono nel luogo di residenza, sarà invece ammesso assistere un genitore solo, ma fornendo l’autocertificazione.
Anche sull’eventuale riapertura delle scuole già dal 14 dicembre ci sono molti dubbi e ci si chiede che senso abbia aprire per una sola settimana.
Un altro tema aperto è quello della quarantena per chi torna dall’estero: chi rientra in Italia dal 20 dicembre potrebbe dover osservare un periodo di isolamento forzato. Questo riguarderà chi, per esempio, va a sciare in Svizzera o in Slovenia, Paesi che stanno tenendo aperte le piste da sci.
Giovanni Toti: “Chiusura dei Comuni non ha senso”
Tra le prime reazioni arrivate alla bozza del DPCM c’è quella del Presidente della Regione Liguria nonché vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, che ha detto:
Se quello che sento sul Dpcm è vero, prevedo una notte e mattinata davvero difficili. Chiudere gli spostamenti tra regioni e comuni e tenere aperti alberghi e ristoranti di montagna non ha alcun senso, non avranno clienti. Con i Comuni chiusi non si può fare nulla. Nessuna regione è scriteriata e vuole aprire tutto, ma sappiamo quanto valga socialmente il Natale per gli italiani. Anche a livello religioso ed economico: 20 giorni del Natale valgono 3 mesi per il commercio. Abbiamo chiesto un impianto misurato che tenga conto delle difficoltà del paese, abbiamo chiesto molte cose al Governo, soprattutto abbiamo chiesto equilibrio. Alcune cose, indiscrezioni sul nuovo Dpcm, proprio non le capisco. Spiegatemi perché un cittadino di una regione gialla non possa andare a festeggiare il Natale con un proprio familiare in un comune accanto? Non ha alcun senso.
La bozza del DPCM dovrà essere esaminata dalle Regioni che possono formulare dei rilievi prima che il Premier Giuseppe Conte firmi il decreto, cosa che molto probabilmente avverrà domani pomeriggio e dunque le misure entrerebbero in vigore venerdì 4 dicembre.