Processo Gregoretti, oggi Salvini in aula: “Sono sereno e orgoglioso”
Al via stamattina a Catania la nuova udienza preliminare per l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso della nave Gregoretti.
È presa il via questa mattina a Catania, presso l’aula bunker del carcere di Bicocca, l’udienza preliminare per l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per i fatti della nave Gregoretti. Nello specifico il leader della Lega è accusato di aver “abusato dei suoi poteri privando della libertà personale 131 migranti a bordo dell’unità navale Gregoretti della guardia costiera italiana dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio“.
Oggi il gup Nunzio Sarpietro ascolterà gli ex Ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli, rispettivamente titolari della Difesa e delle Infrastrutture durante il governo gialloverde.
Salvini è giunto in aula accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, preannunciando un suo intervento durante l’udienza di oggi per illustrare il ruolo dell’intero governo di cui faceva parte nelle decisioni prese in quei giorni:
Sono sereno, tranquillo e orgoglioso. Interverrò in aula riportando alcuni dati del mio Ministero. Abbiamo salvato vite e protetto un paese, quello che non è accaduto dopo perché dopo di me ci sono stati morti annegati diritti negati. Mi dispiace solo di dovere far perdere tempo a giudici, avvocati, forze dell’ordine in un’aula bunker che solitamente è impiegata per processi di mafia. Io sono un cittadino italiano rispettoso di quello che la giustizia mi chiede per rispondere di quello che avevo promesso agli italiani di fare: bloccare il traffico di esseri umani e il business dell’immigrazione clandestina senza fare male a nessuno. Sono curioso di sentire cosa diranno in aula Conte, Di Maio, Toninelli e gli altri ministri che con me condividevano questa linea.
Oltre a Trenta e Toninelli, convocati per la giornata odierna, nel corso delle prossime settimane dovranno essere sentiti gli attuali ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese, ma anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, però, non si recherà a Catania. Il premier, infatti, ha chiesto di “essere esaminato nella sede in cui esercita il proprio ufficio, al fine di garantire la continuità e la regolarità della funzione cui sono preposti“.
Sarà il gup Nunzio Sarpietro, in data ancora da definire, a recarsi a Roma per ascoltare quello che il premier Conte ha da dire sulla vicenda.
Toninelli respinge la ricostruzione di Salvini
“Salvini a parole faceva il duro e negli atti giudiziari scaricava la responsabilità su altri… avete capito il soggetto?“. Questo il commento dell’ex Ministro Danilo Toninelli all’uscita dell’aula bunker del carcere Bicocca di Catania e dopo una testimonianza, come quella dell’ex Ministro Trenta, non ripresa dalle telecamere su richiesta dei due ex ministri del governo gialloverde.
Toninelli, interrogato in aula da Giulia Bongiorno, ha respinto al mittente la ricostruzione di una decisione condivisa dell’intero esecutivo mossa da Salvini:
La linea del governo era di fare interessare gli altri Stati europei al collocamento dei migranti. Ma ogni sbarco era un caso a parte. […] È in corso un tentativo di addossare su di me, sul ministro ai Trasporti, una scelta, che è solo del ministro dell’Interno. È stabilito dalle norme che per l’assegnazione del porto sicuro c’è un mandato unico al ministro dell’Interno che è il responsabile. Stiamo assistendo, invece, al tentativo di scaricare tutto sul ministero dei Trasporti, da parte di un uomo che diceva di difendere i confini italiani, che era l’uomo forte al governo. Ci sono le leggi nazionali e internazionali che spiegano che l’assistenza in mare spetta al ministero dei Trasporti, ma l’assegnazione del porto per lo sbarco è responsabilità unica al Viminale.