Figliuolo fissa la regola anti-spreco per i vaccini, ma resta sul vago
Il commissario per l’emergenza COVID-19 Figliuolo ufficializza la regola anti-spreco per i vaccini avanzati a fine giornata, ma non entra nel dettaglio.
L’aveva promesso in diretta televisiva da Fabio Fazio e oggi si è mosso per evitare lo spreco dei vaccini, anche se non nel modo chiaro che ci si aspettava. Il commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 Francesco Paolo Figliuolo ha firmato oggi un’ordinanza della Presidenza del Consiglio, la sua seconda dall’entrata in carica, per ottimizzare l’impiego delle dosi dei vaccini anti-COVID a fine giornata, evitando che queste vengano gettate via perché qualcuno non si è presentato all’appuntamento.
Figliuolo era stato molto chiaro già domenica sera: “Ci vuole buonsenso. Se ci sono classi prioritarie che possono utilizzarlo, bene. Se no si va sulle classi vicine. Altrimenti chiunque passa va vaccinato“. In molti erano accorsi a sottolineare quello scivolone, quel “vacciniamo chiunque passi per strada”, ma l’ordinanza firmata oggi non si allontana molto da quel piano d’azione.
Liste di riserva? Chiamate ad amici e parenti all’ultimo minuto o basterà uscire in strada e cercare volontari? Tutto può succedere perchè l’ordinanza firmata oggi è composta da una manciata di righe che lasciano spazio alle interpretazioni più disparate:
le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive raccomandazioni.
Dosi di vaccino a chiunque sia disponibile al momento
Il testo parla di somministrazione ai soggetti disponibili al momento e precisa che bisognerà però l’ordine di priorità individuato dal Piano Vaccini perfezionato nei giorni scorsi:
- Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);
- Persone di età compresa tra 70 e 79 anni;
- Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni;
- Persone con comorbidità di età <60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili;
- Resto della popolazione di età <60 anni;
- Personale docente e non docente, scolastico e universitario, Forze Armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali a prescindere dall’età.
In assenza di vere e proprie liste di riserva, non menzionate nell’ordinanza, si assisterà all’applicazione di quel “chiunque passa va vaccinato”, a patto però che si segua l’ordine di priorità che vi abbiamo appena riepilogato.
Semplificando, ma neanche troppo, a fine giornata il personale sanitario impegnato nelle vaccinazioni dovrà mettersi a cercare, in caso di dosi disponibili e destinate altrimenti alla distruzione, a chi somministrare quelle dosi sperando di trovare prima qualcuno con elevata fragilità, poi qualcuno di età compresa tra i 70 e i 79 anni e così a scendere fino ad arrivare, nel caso in cui non si trovi qualcuno, ai comuni cittadini che non rientrano tra le categorie prioritarie.
Le scene che abbiamo visto nelle ultime settimane sul finire delle giornate davanti agli hub per la vaccinazione, con infermieri al telefono alla ricerca di gente a cui somministrare dosi destinate dalla distruzione rischiando di continuare a ripetersi per scarsità di dettagli in questa ordinanza, con la differenza che il personale sanitario dovrà mettersi a cercare tra i propri contatti seguendo delle priorità ben stabilite, col rischio davvero di arrivare a somministrare le dosi aggiuntive a chiunque passi in quel momento davanti agli hub.
Le Regioni si muovono con le liste di riserva contro lo spreco di vaccini
A muoversi per liste saranno le stessi Regioni, a cominciare dalla Lombardia che ha annunciato oggi la creazione di liste di riserva per ogni centro vaccinale della Regione: le liste di riserva sono state create seguendo la lista delle priorità fissata dal piano vaccini italiano e non è previsto che vengano selezionate persone che si presentano spontaneamente presso i centri vaccini né che sia possibile proporre la propria candidatura per la lista di riserva.
Lo ha voluto chiarire oggi il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi:
Molte persone si stanno anche presentando negli ospedali per ‘candidarsi’ alla somministrazione del vaccino, ma su questo punto è necessario fare chiarezza. Confidiamo nella collaborazione e senso civico da parte di tutti evitando tra l’altro code inutili e il rischio di assembramenti”. In nessun caso, ci tiene a sottolineare la Regione, sono infatti previste né tanto meno ammesse auto candidature da parte dei lombardi per ricevere il vaccino.