Ristoranti all’aperto multati… in caso di pioggia
Ristoratori multati per aver fatto accomodare all’interno i clienti per via delle condizioni meteo avverse: servono regole certe
I ristoranti all’aperto alle prese con l’incognita meteo: cosa fare se le condizioni sono avverse e clienti non possono essere serviti fuori dalle mura del locale? Alcuni ristoratori hanno “tamponato” facendo entrare i clienti, ma hanno pagato dazio venendo sanzionati dalle forze dell’ordine. Il caso più eclatante si è manifestato a Padova, dove la Prefettura ha sostanzialmente lanciato la palla in tribuna: “Si valuterà caso per caso”. Resta insomma agli agenti che effettuano i controlli stabilire se sanzionare o meno un’attività, ma è una cosa seria?
Ristorante multato per un acquazzone
Nel fine settimana in Veneto, la trattoria La Molinara di Verona si è trovata costretta a far entrare 22 clienti che erano seduti ai tavoli all’aperto per via di un acquazzone. Conseguenza? Un controllo delle forze dell’ordine ha fatto guadagnare al ristoratore 400 euro di multa con conseguente chiusura del locale per 5 giorni. Senza regole certe è tutto sostanzialmente un rebus e l’associazione provinciale dei pubblici esercizi, l’Appe, si è rivolta al prefetto di Padova: “Come ci dobbiamo comportare in caso di sopravvenute condizioni che non consentano la prosecuzione del servizio? Ci riferiamo, in particolare, al caso in cui, durante lo svolgimento dell’attività di somministrazione, sopraggiunga, ad esempio, un temporale o un forte vento, che di fatto rendano impossibile continuare a somministrare all’aperto. In tal caso, a nostro avviso, le “cause di forza maggiore” dovrebbero poter consentire di proseguire il servizio all’interno dei locali, anche per evitare di dare un disservizio ai consumatori (si pensi, a titolo d’esempio, ai pranzi svolti in occasione di cerimonie)”.
Il dribbling del Prefetto: “Decidono gli agenti”
La risposta del Prefetto, come sottolinea a La Repubblica il presidente dell’associazione, Filippo Segato, è stato sostanzialmente un dribbling: viene lasciato tutto all’interpretazione del controllore di turno. “Regole di carattere generale non ce ne sono. Faccio un esempio: se alle 17 piove e prendo una prenotazione per le 19, sarà difficile dire che sono stato preso dal maltempo all’improvviso”, replica il prefetto Renato Franceschelli. Questo però è un altro caso e non rientra nella fattispecie dell’improvviso cambio di condizioni meteo.
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A questo punto dovrebbe intervenire direttamente il governo centrale, che ha emanato il decreto per le riaperture. Magari aggiornando le Faq con specifiche relative a fattispecie particolari. Anche perché sono difficilmente spiegabili sanzioni a dei ristoratori che fanno entrare per cause di forza maggiore dei clienti all’interno, mentre in piazza Duomo a Milano o a Trigoria (Roma) sono consentiti assembramenti di migliaia e migliaia di persone.