Rousseau, i grillini chiamati per la fiducia a Draghi: come funziona la piattaforma?
M5S con Mario Draghi? Sarà decisivo il voto sulla piattaforma Rousseau per risolvere le divisioni interne al movimento grillino
Il voto degli iscritti del Movimento 5 Stelle sull’adesione al Governo Draghi sulla piattaforma Rousseau sarà avviato domani alle 10 e durerà fino alle 18. Questo il quesito: “Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica, e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”.
La votazione era stata sospesa questa mattina dallo stesso fondatore Beppe Grillo, che in un suo video intervento nella giornata di ieri si era detto in attesa di un segnale dal parte del nuovo Premier. All’interno del movimento grillino c’è grande fermento sulla questione e i militanti si dividono sulla questione. Adesso la palla, o per meglio dire il nodo, passa alla piattaforma Rousseau, dove gli attivisti potranno esprimersi chiaramente.
IL QUESITO SU DRAGHI: TENSIONE NEL M5S
Dopo che i leader del M5S inizialmente si erano schierati contro Draghi, nei giorni scorsi la posizione della “maggioranza” all’interno del gruppo si è ammorbidita. Il sostegno dei grillini al governo tecnico appare fondamentale, a meno che non vi sia un’alleanza che abbia come partiti principe il Pd e la Lega, ipotesi attualmente poco probabile. Per evitare un frettoloso no a Draghi e ulteriori spaccature nei gruppi parlamentari, Beppe Grillo è intervenuto definendo l’economista addirittura “grillino”. Il leader del movimento sul suo blog ha rilanciato il ministero della transizione ecologica, una proposta illustrata al premier incaricato durante le consultazioni: “Un Super-Ministero per la transizione ecologica lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi. Presto lo dovranno avere tutti. Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l’economia, la società. E anche Papa Francesco. Siamo francescani, fondati il 4 ottobre, giorno di San Francesco“.
Ma sono diversi i temi della discordia che creano malumore tra gli attivisti e non solo. Uno di questi è ad esempio la presenza di Matteo Salvini al governo. Oggi un gruppo di 170 attivisti ha inviato una lettera a deputati e senatori cinquestelle, invitandoli a non sostenere il nuovo governo. La senatrice Barbara Lezzi propone che nel quesito sulla piattaforma venga inserita anche l’opzione “astensione” al governo guidato dall’ex presidente della Bce. Alessandro Di Battista ha dichiarato apertamente che voterà no contro “questo assembramento parlamentare“. Sulla questione ha detto la sua anche l’ex premier Giuseppe Conte: “Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì perché il Paese è in una situazione, in tale condizioni e con tali urgenze che comunque è bene ci sia un governo“.
PIATTAFORMA ROUSSEAU: COS’È E COME FUNZIONA
Gli elettori del Movimento 5 Stelle sono chiamati a dire la loro. Rousseau è lo strumento lanciato dal gruppo grillino nel 2016, una piattaforma di democrazia partecipata che consente agli iscritti di esprimere il proprio parere sulle scelte del M5S. La proprietà e la gestione del portale sono dell’Associazione Rousseau. In un primo periodo la Casaleggio Associati ha sviluppato gratuitamente la piattaforma per il Movimento 5 Stelle. Nel 2016 la piattaforma è stata donata al Movimento 5 Stelle e la sua gestione all’Associazione Rousseau fondata da Gianroberto e Davide Casaleggio.
L’obiettivo è stato finora quello di coinvolgere gli attivisti nelle sue varie componenti elettive (Parlamenti italiano e europeo, consigli regionali e comunali) e la partecipazione degli iscritti alla vita del Movimento attraverso, ad esempio, la scrittura di leggi e il voto per la scelta delle liste elettorali. Adesso queste funzioni non sono aperte a tutti. Ad oggi sono diverse le funzioni disponibili:
- Partecipazione alla scrittura di leggi (nazionali, regionali ed europee);
- Votazione di liste elettorali o temi proposti; fund raising per il Movimento
- Raccolta fondi per la tutela legale; formulazione di proposte di legge;
- Lezioni sulle strutture in cui sono inseriti gli eletti e sul loro funzionamento
- Archivio di proposte comunali e regionali; informazioni sui gruppi sul territorio
- Materiali di supporto per l’attivismo, proposta di candidature.
ACCESSO E VOTO: LE REGOLE
Alla piattaforma si può accedere come “esterni”, ma per poter prendere parte a tutte le attività è necessario essere iscritti al M5S. In totale al 9 febbraio sono 188.431 gli aventi diritto. Per poter votare, si legge sulla piattaforma Rousseau, “è necessario essere iscritti certificati da almeno 6 mesi. Se sei un iscritto certificato dal almeno 6 mesi vedrai un bollino verde in alto a destra accanto al tuo nome“. L’iscrizione è gratuita e non prevede tessera. Per essere accettato è sufficiente compilare un form e caricare il documento di riconoscimento. “Quando avrai completato tutta la procedura, sarai iscritto al Movimento 5 stelle, ma dovrai attendere la certificazione per poter diventare un iscritto certificato“, si legge sul sito.
Un bollino dà indicazione sullo status di un utente iscritto alla piattaforma. Se di colore giallo vuol dire che “l’account è in stato di verifica”. Se invece è blu, significa che il documento è stato verificato, ma non si è effettuato l’accesso su Rousseau per più di 15 mesi. Per riattivarlo si dovrà procedere ad un nuovo login e per votare si dovranno aspettare sei mesi dalla data di riattivazione.
QUANDO È STATA UTILIZZATA: I PRECEDENTI
Prima della nascita della piattaforma Rousseau nel 2014 si è votato sul blog di Grillo per l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina. In quasi 16mila si schierarono per la sua abrogazione, 9mila per il mantenimento.
Nel gennaio 2015 si è andati alle “urne” per le Quirinarie. Gli iscritti certificati votarono per un nome da proporre come presidente della Repubblica: la maggior parte scelse il magistrato Ferdinando Imposimato con il 32%, secondo Romano Prodi con il 20%, terzo Nino Di Matteo con il 13%. La prima delle 334 consultazioni su Rousseau è stata il 5 luglio 2016: con Lex Iscritti si scelgono due fra 129 proposte di legge che i “portavoce” stellati portano in Parlamento. Per la maggior parte i “quesiti” hanno riguardato la composizione delle liste nelle elezioni locali, le cosiddette “Regionarie” o “Comunarie”. Il 23 settembre del 2017 la base sceglie Luigi Di Maio come candidato premier per le elezioni del 2018. I votanti sono 37.442, di cui 30.936 favorevoli.
Nella formazione di un governo la piattaforma Rousseau è stata chiamata in causa per la prima volta il 18 maggio 2018: viene approvato con il 94% dei voti il contratto con la Lega per il governo gialloverde. Il 18 febbraio 2019 la consultazione serve a stabilire la linea sul caso Diciotti: in 52mila votano contro l’autorizzazione a procedere per l’alleato di governo Matteo Salvini. Il 30 maggio 2019 si vota per la conferma di Luigi Di Maio come capo politico. E arriva un record di partecipazioni sulla piattaforma: 56.127, con l’80% di “sì” (44.849), e il 20% di “no” (11.278).
Il 3 settembre 2019, dopo la crisi del governo gialloverde aperta dalla Lega, gli attivisti del M5s devono decidere sulla nascita del governo giallorosso con il Pd: 63mila su 79mila votanti dicono sì. Infine, nei mesi scorsi, il 14 agosto 2020, in 39mila hanno detto sì alla modifica del mandato zero e in 29mila approvano le alleanze locali.
CHI ERA JEAN-JACQUES, IL FILOSOFO CHE LE DÀ IL NOME
La sua concezione del popolo come corpo sovrano ha ispirato la piattaforma ideata del M5S. Ancora oggi si discute sul pensiero di Jean-Jacques Rousseau, filosofo svizzero ed esponente del tardo illuminismo. La sua dottrina politica sulla Volontà Generale è stata spesso discussa da importanti studiosi. In radicale controtendenza rispetto alla corrente di pensiero dominante nel suo secolo, ebbe influenze importanti nel determinare certi aspetti dell’ideologia egualitaria e anti-assolutistica che fu alla base della Rivoluzione francese del 1789. Gianroberto Casaleggio reputava il filosofo “uno dei padri della democrazia diretta”. Per Casaleggio la democrazia rappresentativa era un concetto superato e superabile proprio grazie all’uso della rete: immaginava un futuro in cui “gli eletti si comportano da portavoce e il loro compito è quello di sviluppare il programma elettorale e mantenere gli impegni presi con chi li ha votati“. L’obiettivo di Rousseau era ridurre il divario tra chi esercita il potere e chi lo subisce. Sarà anche questo per questo motivo che il Movimento 5 Stelle ha iniziato a raccogliere consensi a livello locale per poi arrivare al governo? Ecco, la volontà popolare al di sopra di tutto.