Salvini: isolato nel governo si rifugia nel populismo europeo
Matteo Salvini isolato nella sua battaglia contro Speranza e gli scienziati, in Europa punta forte sull’alleanza con gli estremisti di destra
Sono bastati pochi mesi a Matteo Salvini per rimanere sostanzialmente isolato nella nuova maggioranza di governo. Sin dal primo momento, l’ex ministro dell’Interno si è messo al collo il cartellino di “aperturista” dichiarando guerra al ministro della Salute, Roberto Speranza, e a tutti coloro che si sarebbero schierati dalla sua parte. Praticamente tutto il governo ad eccezione della Lega, perché perfino Forza Italia, che in un primo momento sembrava voler spingere per accelerare sulle riaperture, ora si affida totalmente ai dettami del Comitato Tecnico Scientifico. Insomma, checché ne dica il leader del Carroccio, sono pochissime le probabilità che la situazione migliori entro fine aprile, ovvero quando scadrà il nuovo decreto che ha eliminato per ora la possibilità di tornare in zona gialla per regioni e province.
“Tenere chiuso dopo Pasqua anche se la scienza dovesse dire che si può riaprire è sequestro di persona. Chiederò un incontro a Draghi sulle riaperture”, insiste oggi Salvini intervenendo ad “Aria Pulita” su 7Gold. Dopo le insistenze dei giorni scorsi, la Lega è riuscita ad ottenere una sorta di postilla al decreto, che consentirebbe, in caso di miglioramento della situazione epidemiologica, di modificare le misure restrittive. Già i dati forniti però oggi dalla bozza del monitoraggio ISS e Ministero della Salute, hanno stroncato ogni suo entusiasmo: prima del 20 aprile non ci sarà alcun miglioramento. E d è da vedere se poi tra il 20 e il 30 ce ne siano. Insomma, non si riapre niente, prendere o lasciare il governo.
L’inutile e logorante guerra di Salvini ai ministri di centrosinistra
“Con Draghi ho ottimo rapporto che è una persona concreta e pragmatica, con qualche ministro è più complicato. Quando l’ideologia prevale sulla scienza è più difficile. Speranza dice ‘nessuno soffi sull’inquietudine’? Qualcuno per motivi ideologici vuole tenere tutto chiuso, sono stufo di scelte politiche sulla pelle degli italiani. Io mi fido della scienza. A che titolo un ministro può dire teniamo tutto chiuso al di là dei dati scientifici?”. Al momento non risulta che le chiusure vadano oltre le indicazioni degli scienziati, quindi quello di Salvini sembra più un pretesto per attaccare alcuni ministri come Speranza e gli altri dei centrosinistra e M5S in primis, che non gli vanno molto a genio. Peccato che in questa sua battaglia personale non sia seguito nemmeno dai suoi alleati di centrodestra e che difficilmente se cercasse lo scontro la Lega sarebbe supportata dal premier. Se vorrà rimanere in questa maggioranza, Salvini non potrà fare altro che adeguarsi. L’alternativa è il ritorno all’opposizione per provare a recuperare quei voti che gli stanno scivolando tra le dita settimana dopo settimana.
Il rifugio nel populismo europeo
Per consolarsi Salvini si è rifugiato in Ungheria, per incontrare a Budapest il primo ministro locale Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki, primo ministro della Polonia. I tre leader dei partiti di estrema destra hanno sostanzialmente stretto un patto populista con l’obiettivo di creare un gruppo unico al Parlamento Europeo. Quello che hanno definito il “rinascimento europeo” basato sui valori tradizionali e conservatori è stato però rinviato a successivi incontri programmatici. A proposito di questa visita, il leader della Lega ha ricevuto nelle ultime ore molte critiche, alle quali ha risposto così: “Abbiamo parlato di vaccini, di aziende e di lavoro… C’è qualcuno che vede populisti, razzisti, fascisti e nazisti anche dove non ci sono, la politica in questo momento dovrebbe badare al sodo, alla salute, al lavoro, quelli che rompono le palle col razzismo, il populismo e il fascismo non hanno capito un fico secco”. A proposito di posizioni populiste…