Le Sardine occupano la sede del PD
Il gruppo delle Sardine ha dato il via ad un presidio davanti la sede del Partito Democratico, dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti.
Da mezzogiorno di oggi è iniziato un presidio del gruppo delle Sardine davanti alla sede del Partito Democratico a seguito delle dimissioni di Nicola Zingaretti.
L’idea è di mandarlo avanti ad oltranza, tant’è che molti partecipanti (circa una ventina, “tutti negativi al tampone”) hanno portato con sé sacchi a pelo e tende.
Il leader Mattia Santori, dopo aver diffuso un post su Facebook ha ulteriormente spiegato il perché dell’iniziativa:
“Ci siamo stancati di una politica fatta sugli schermi e con decine di comunicati. Noi ci mettiamo il corpo e la faccia. Chiediamo che si apra una fase Costituente, non per il Pd o per le Sardine, ma per migliaia di persone che da anni aspettano. Noi tutti in 15 anni […] non siamo riusciti a costruire una alternativa, perché siamo tutti innamorati delle nostre etichette e delle nostre sigle. L’alternativa ci sarà comunque: spetta al Pd decidere se esserci o no. Serve una proposta politica credibile, e non spetta a noi farla, ma ai partiti politici. Abbiamo con noi i sacchi a pelo perché non ci basta essere ascoltati, chiediamo una iniziativa politica e siamo disposti ad accamparsi finché non la avremo”.
La presidente del PD Valentina Cuppi, dopo aver incontrato una delegazione del gruppo, ha accolto l’iniziativa con entusiasmo, sostenendo che “le Sardine hanno un approccio combattivo ma costruttivo. Siamo un partito vicino alle persone, e dobbiamo essere capaci di dialogare e produrre il cambiamento necessario nel campo progressista”.
Anche Zingaretti ha commentato in maniera positiva la manifestazione.
“Il fatto che [le Sardine] siano mobilitate conferma che il Pd è una grande forza della democrazia italiana. Il Pd non è un partito del leader, ma con il leader. Io ho sollecitato un momento di chiarezza, troveremo la strada. E a tutti gli italiani che guardano dico: non preoccupatevi”.
Non sono mancate però le critiche, in primis dal leader di Azione, Carlo Calenda. Quest’ultimo ha elencato su Twitter quelle che, a suo dire, sarebbero le sciagure che si sono abbattute, e stanno per abbattersi, sul Partito Democratico. Sardine comprese.