USA, il giallo di Trump. È negativo? I medici parlano solo di “non contagiosità”
Il Presidente USA Donald Trump riprende la campagna elettorale, ma è giallo sull’esito del tampone. I medici non confermano la negatività al COVID-19.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, risultato positivo al COVID-19 lo scorso 1° ottobre, è in grave difficoltà. La campagna elettorale è agli sgoccioli e l’aver contratto l’infezione in questo momento delicato, impedendogli di portare avanti il fitto calendario di impegni, rischia di farlo scendere ancora di più nei sondaggi e dare ulteriore vantaggio al suo sfidante, Joe Biden.
La soluzione che sembra arrivata dalla Casa Bianca sta già facendo parecchio discutere, soprattutto perchè la comunicazione è, come al solito, molto fumosa. Ieri Trump, ha tenuto un primo comizio per i suoi sostenitori alla Casa Bianca, tutti ammassati e senza indossare le mascherine. Trump è rimasto ad uno dei balconi e non ha avuto contatti con le persone accorse ad ascoltarlo, ma diversa sarà la situazione nei prossimi giorni.
Trump prenderà parte nella giornata di domani, lunedì 12 ottobre, ad un comizio nell’hangar di Sanford, alle porte di Orlando in Florida, mentre il giorno dopo sarà in Pennsylvania e il giorno successivo raggiungerà l’Iowa per una serie di eventi pubblici. Di fronte all’annuncio della ripresa degli eventi, una domanda è sorta spontanea: Trump è negativo?
I dubbi sulla negatività di Trump
“Negativo” è una parola molto semplice, eppure nel lungo giro di parole usato dal dottor Sean Conley, che sta seguendo da vicino il Presidente USA, non viene mai confermata la negatività di Trump. Anzi, vengono fatti dei calcoli un po’ fumosi che hanno messo in allerta i virologi USA.
Secondo il dottor Conley, infatti, Trump non è più considerato a rischio di trasmissione del virus ad altri:
A dieci giorni dall’inizio dei sintomi, senza febbre da oltre 24 ore e con tutti i sintomi migliorati, i test ottenuti rivelano che non ci sono più prove di un virus che si sta attivamente riproducendo. Inoltre i test hanno mostrato una diminuzione della carica virale.
Per questi motivi il dottor Conley dà il via libera ad una “sicura interruzione dell’isolamento“. Il tampone non viene nominato, così come la negatività di Trump non viene confermata, ma nelle prossime ore il Presidente USA riprenderà a spostarsi in aereo e in auto, ad incontrare persone e stringere mani in una disperata caccia ai consensi che sembra un po’ troppo affrettata.
I principali virologi USA, interpellati dalla stampa statunitense, non hanno soltanto manifestato i dubbi sulla ripresa delle attività senza la conferma della negatività del Presidente, ma sottolineano anche i rischi che un calendario così fitto potrebbero rappresentare per un uomo di 74 anni bombardato da potenti farmaci fino a poche ore fa.
Al di là dell’immagine che Trump vuol dare di sé e al di là delle rassicurazioni del suo medico personale, spesso chi è stato colpito dall’infezione da COVID-19, soprattutto le persone più in là con l’età, devono fare i conti con le conseguenze per diversi giorni. Il rischio, quindi, non soltanto di continuare a diffondere il virus, ma anche di mettere sotto sforzo un fisico già debilitato da una grave infezione.