Vaccinazioni in vacanza? La proposta alternativa di Sileri
Stato e Regioni al lavoro per il piano vaccinale estivo: se non si riuscirà a fare la seconda dose in vacanza, ci può essere un’alternativa
Tra i nodi che il governo dovrà sciogliere nei prossimi giorni c’è quello relativo alla seconda dose di vaccino da somministrare a chi però nel frattempo è partito per le vacanze estive. Chi ha ricevuto la prima dose di Pfizer, secondo le indicazioni di Ema e Aifa, deve attendere 21 giorni per il richiamo. Nel caso di Moderna, invece, i giorni tra la prima e la seconda dose sono 28, mentre con Astrazeneca il range è tra 28 e 84 giorni. Nessun problema per chi ha ricevuto il vaccino Johnson&Johnson, che essendo monodose, non deve preoccuparsi di richiamo.
Vaccinazioni in vacanza: la posizione delle Regioni
Nei giorni scorsi la questione è stata avanzata dalla Conferenza delle Regioni, con il presidente Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli, che ha espresso una posizione molto cauta alle vaccinazioni in vacanza. Spostare il piano vaccinale in località turistiche dove si riverseranno in pochi giorni migliaia e migliaia di italiani (oltre che i turisti stranieri) imporrebbe una macchina organizzativa che non si può mettere in piedi all’improvviso. Soprattutto nelle regioni del Sud, dove spesso si fa fatica a vaccinare i locali, aumentare il carico con i villeggianti potrebbe scatenare letteralmente il caos. Ovviamente, Fedriga non ha chiuso all’eventualità, ma vuole prima parlarne con il commissario all’emergenza, Figliuolo, per capire quali siano i margini organizzativi. “Vediamo se riusciamo a farlo, dobbiamo confrontarci e capire come poter organizzare la macchina, che è estremamente complessa”, ha dichiarato a Sky TG24.
La proposta alternativa di Sileri
Oggi, sul tema si è espresso anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto telefonicamente Radio Anch’io su Rai Radio 1. Secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, una soluzione potrebbe semplicemente essere rappresentata dallo slittamento della seconda somministrazione. “La seconda dose può essere posticipata. Poterla posticipare di alcune settimane – argomenta Sileri – vuol dire che si può scegliere di farla prima della partenza ma anche al ritorno, credo che sia la cosa più di buon senso. Laddove non è possibile ci si potrà organizzare, se i sistemi informativi delle regioni possono comunicare tutti fra loro, questo non è così per tutte le regioni. Se ad esempio ho fatto uno Pfizer al 30 di luglio il richiamo deve essere tra le 3 e le 6 settimane successive, posso organizzarmi per farla in vacanza ma anche al ritorno, considerato che comunque rimarrei entro le 6 settimane”.
Nemmeno Sileri esclude la possibilità di vaccinarsi in vacanza, ma lascia intendere che non tutte le zone potranno disporre della stessa macchina organizzativa. Per i grandi hub non ci dovrebbero essere problemi, ma nei piccoli centri soprattutto, in caso di afflussi importanti, le criticità potrebbero essere superiori. “Non vedo difficile offrire dei grandi hub, bisogna però sapere a priori quali sono gli spostamenti, che vaccino è stato fatto e se non esiste la possibilità di farlo al ritorno. Si tratterà di mettere a sistema tutto questo e incrociare le esigenze con la realtà delle cose”, conclude il sottosegretario.