Vaccini: a chi sono andate 400mila dosi se non a sanitari e categorie a rischio?
L’allarme della Federazione nazionale Ordine dei medici: “397.583 dosi somministrate a non sanitari né a categorie a rischio”
Il piano vaccinale che prevede di dare la priorità a personale sanitario e categorie a rischio non sembra sia stato fin qui propriamente rispettato. L’allarme di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Fnomceo. Ad oggi, sono “solamente 790.251 le dosi di vaccino somministrate agli operatori sanitari, su un totale di 1.312.275. Ben 397.583 dosi sono state invece iniettate a personale non sanitario e non appartenente alle altre aree a rischio come ad esempio quelle degli ospiti delle Rsa e degli over 80”. Nel giorno in cui il numero di medici morti raggiunge quota 300, Anelli sottolinea che “è inaccettabile vedere persone che non svolgono un’attività così rischiosa essere sottoposte al vaccino e osservare una larga parte della professione medica non ancora vaccinata”.
Vaccini: a chi sono andate 400mila dosi?
A chi sono state somministrate queste dosi di vaccino destinate a medici e categorie a rischio? Non si tratta di certo di pochi vaccini, ma di qualcosa come 400mila dosi e al netto di qualche errore possibile nella registrazione, è assai improbabile che sia sfuggita al tracciamento una cifra così elevata. Nelle settimane passate sono divenute di dominio pubblico denunce in varie città d’Italia per vaccinazioni “fuorilegge”: a Modica (Sicilia), ad esempio, le vaccinazioni “allegre” hanno coinvolti familiari e amici dei dirigenti dell’Asp locale, ma anche a Ragusa, a Modena (Emilia Romagna) e Vibo Valentia (Calabria) ci sono state denunce in questo senso. Pochi casi sporadici, quelli ufficiali, che non bastano a coprire ben 1/3 delle persone vaccinate ad oggi e non rientranti tra le categorie aventi diritto con priorità ad una dose.
Ad Arcuri il compito di fare chiarezza
La denuncia di Anelli si conclude con un appello al governo, al commissario all’emergenza e alle amministrazioni regionali, chiedendo che si abbia “rispetto per tutti coloro che sono deceduti oggi per salvaguardare i cittadini”. Le maggiori spiegazioni le dovrebbe Domenico Arcuri, che è anche responsabile del piano vaccinale: in un momento assai delicato, in cui Pfizer e Astrazeneca hanno annunciato una riduzione delle dosi inizialmente previste, garantire la trasparenza delle vaccinazioni è il minimo. Se quelle 397.583 dosi non sono state somministrate a personale sanitario, né alle altre aree a rischio come gli ospiti delle case di riposo e gli over 80, a chi sono state inoculate?