Vaccini, il Veneto testa una nuova strategia: accesso diretto per anno di nascita
La Regione Veneto avvia una fase di test per permettere agli anziani di accedere al vaccino senza prenotazione. Si comincia a Treviso: ecco come funziona
Le parole di Mario Draghi sembrano aver fatto centro. Il premier ha bacchettato le Regioni per il modo in cui hanno gestito finora la campagna di vaccinazione contro il COVID-19, spesso dimenticandosi che la priorità assoluta dovevano essere gli anziani over 80 e le categorie più a rischio. Il neo Presidente del Consiglio, intervenuto ieri in Senato, non ha citato in modo diretto le Regioni “colpevoli” di aver messo da parte gli anziani “in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale” – dalla Lombardia al Veneto – ma ha avvisato i governatori: “Tutte le regioni devono attenersi alle priorità indicate dal Ministero della Salute“.
Oggi, a 24 ore dal discorso di Draghi, il Veneto ha fatto in parte un mea culpa sui vaccini. Il governatore Luca Zaia ha annunciato oggi l’avvio di una fase di sperimentazione che non richiederà alcuna prenotazione da parte dei cittadini.
Come funziona la sperimentazione sulla somministrazione dei vaccini in Veneto
La fase di test riguarderà 4.800 persone nate nel 1936 e residenti nella provincia di Treviso. La giornata scelta per la sperimentazione è quella di domenica 28 marzo, suddivisa in orari a seconda del mese di nascita dei cittadini: i nati nel gennaio del 1936 potranno presentarsi senza prenotazione in uno dei centri vaccinali della provincia – Oderzo, Villorba, Godega di Sant’Urbano e Riese Pio X – tra le 8.00 e le 9.00 del mattino e ricevere la dose di vaccino. Subito dopo, dalle 9.00 alle 10.00, saranno i nati nel febbraio 1936 a potersi presentare senza bisogno di prenotazione.
La fase di sperimentazione si concluderà alle 19 di domenica, quando a ricevere il vaccino saranno i nati nel dicembre 1936. L’obiettivo del Veneto è quello di vaccinare tutti i nati nel 1936 e residenti nella provincia di Treviso in un’unica giornata e tirare le somme:
È previsto uno sforzo organizzativo importante e non è detto che tutto vada alla perfezione, ma è il tentativo di ricorrere a modalità differenti rispetto alla prenotazione. Se funzionerà, estenderemo l’accesso libero anche alle altre Usl.
Due diverse modalità in parallelo
Se la sperimentazione con accesso libero in base al mese e all’anno di nascita si rivelerà un successo, lo ha spiegato Zaia, questa modalità potrebbe essere estesa all’intera Regione, senza però andare a sostituire la modalità classica di vaccinazione su appuntamento.
Il governatore del Veneto ha precisato che la prenotazione rimarrà la via maestra per arrivare al vaccino, soprattutto non appena il nuovo portale della Regione sarà messo online nei primi giorni di aprile.