Zingaretti: “La soglia di sbarramento al 5% non è negoziabile”
“È il giusto correttivo di un proporzionale che dia stabilità al governo”
Nicola Zingaretti lo dice chiaro e tondo, per la prossima legge elettorale “la soglia di sbarramento del 5% non è discutibile. Non è a caso, ma è il giusto correttivo di un proporzionale che dia stabilità al governo”. Il segretario del Pd propone il superamento del bicameralismo perfetto e il meccanismo della sfiducia costruttiva, per rafforzare il governo. Una proposta “offerta agli altri partiti della maggioranza” così come alle opposizioni, considerando che “Forza Italia e Berlusconi hanno dato la disponibilità” e dai leader di Lega e Fratelli d’Italia, Salvini e Meloni, “non ci sono pregiudiziali”.
Il meccanismo della sfiducia costruttiva impedisce al parlamento di sfiduciare il governo in carica se, contestualmente, non dà la fiducia a un nuovo esecutivo. Un meccanismo di stabilità e responsabilità politica su cui per ora in linea di massima ci sarebbe la possibilità di intesa con le opposizioni.
L’altra affermazione di Zingaretti, sulla soglia di sbarramento al 5% non negoziabile, sembra trovare d’accordo nella maggioranza anche Italia Viva (data al 3,5% dall’ultimo sondaggio post regionali di Tecnè a Quarta Repubblica). Il tetto al 5% “va benissimo” ha detto dopo il recente voto Matteo Renzi al Tg2 pur precisando di preferire “il sistema maggioritario in cui la sera delle elezioni si sa chi ha vinto. Lo deciderà il Parlamento: noi dobbiamo pensare alla soglia di povertà. Pensiamo a questo, non alla legge elettorale”.