Zona gialla rafforzata in Friuli Venezia Giulia. Cosa prevede l’ordinanza di Fedriga
Il Friuli Venezia Giulia diventa zona gialla, ma con qualche limite in più rispetto al resto dell’Italia. Cosa prevede l’ordinanza di Fedriga.
Da oggi l’Italia è quasi tutta in zona gialla, ma i cittadini del Friuli Venezia Giulia dovranno fare i conti con misure più restrittive rispetto al resto delle Regioni “gialle”. Lo ha stabilito il governatore leghista Massimiliano Fedriga con una nuova ordinanza in vigore dalle prime ore del 1° febbraio.
Una zona gialla rafforzata in Friuli, in linea con quella del 5 dicembre scorso, che punta a limitare il più possibile gli assembramenti fino al 5 marzo prossimo, giorno in cui a livello nazionale scadrà il DPCM in vigore da gennaio.
Bar e ristoranti restano aperti, come nel resto delle zone gialle d’Italia, ma in Friuli Venezia Giulia a partire dalle 11 e fino all’orario di chiusura non si potranno consumare cibi e bevande al banco, ma soltanto seduti al tavolo:
È consentita dalle ore 11.00 fino a chiusura l’attività di somministrazione di alimenti e bevande esclusivamente con consumazione da seduti sia all’interno che all’esterno dei locali, su posti regolarmente collocati e in ogni caso nel rispetto delle Linee Guida approvate dalla Conferenza delle Regioni relativamente alla distanza minima interpersonale di un metro.
I servizi di ristorazione sono obbligati ad esporre all’ingresso un cartello con indicato il numero massimo di persone ammesse nel locale. Resta inoltre vietata la consumazione di alimenti e bevande per asporto nelle vicinanze dell’esercizio di vendita e, comunque, in luoghi dove siano possibili assembramenti.
Utilizzo dei mezzi pubblici non raccomandato
L’ordinanza di Fedriga punta a scoraggiare l’uso dei mezzi pubblici a meno che non sia strettamente necessario:
È fortemente raccomandato di non utilizzare mezzi di trasporto pubblico salvo che per necessità non espletabili con altri mezzi.
Il Friuli Venezia Giulia conferma anche l’obbligatorietà della mascherina, correttamente indossata, al di fuori delle abitazioni private, con le eccezioni già previste in tutto il territorio italiano per i bambini al di sotto dei 6 anni, per i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
Ci si potrà abbassare la mascherina per consumare cibi e bevande all’aperto o per fumare, ma in questi casi è necessario assicurarsi di mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone.